Che il negazionismo da ambo le parti sia un argomento molto pruriginoso ormai è fuori dubbio, ma certe volte arriva anche ad essere ridicolo.
Diciamo questo perché ogni qualvolta si assiste a qualcuno che nega la shoah ecco che si alzano degli scudi e si chiede immediatamente l’incriminazione di queste individui, ma quando è un esponente sicuramente vicina alla sinistra estrema ovvero un’insegnate che nega le Foibe ecco che nessuno deve dire niente perché vige il politicamente corretto; questo lo troviamo inaccettabile sotto tutti i punti di vista perché non esistono morti di serie A o di serie B.
E’ il caso della Alessandra Kersevan, la quale non paga nell’avere sempre negato le Foibe ottiene anche per questo un contributo di 20.000 euro per la sua associazione Culturale “Kappa Vu. S.a.s”; contributo che viene negato invece a realtà sicuramente più importanti sia nel panorama associazionistico che in quello Culturale; vedasi i contributi negati a CormonsLibri.
Per questo troviamo folle avere concesso questo contributo senza che nessuno abbia mai alzato il fatidico polverone sul problema, non dimentichiamo che la Kersevan contestò sia le Foibe in generale, ma sopratutto le foibe di Basovizza, dove ricordiamo, furono trucidati uomini, donne, giovani la cui unica colpa fu quella di essere Italiani.
Allora ci chiediamo e chiediamo alla Presidente Serracchiani: perché avete concesso questi contributi a questa associazione rea di macchiarsi ripetutamente di queste vulgate fuori logica? Perché si continua a considerare i morti in maniera differente secondo la parte politica di riferimento?
Non sarebbe ora di istituire la giornata “dei morti perpetrati dai regimi dittatoriali”?
Ancora nel XXI secolo si assiste a questa diatriba dove un morto è più importante dell’altro, ma auspico che l’intelligenza e la Cultura che alberga in certi nostri Politici illuminati possa prendere il sopravvento perché, come abbiamo detto sopra, non esistono morti di serie A e di serie B, ma solo morti pertanto lasciamoli riposare in pace, magari onorandoli.