Anche se tra pochi secondi l'estate sarà ufficialmente finita e tra un paio di giorni ci ritroveremo già a comprare il panettone, vale la pena di fare un salto indietro alle calde serate zanzarose in cui uno spot ci suggeriva con garbo l'acquisto di un condizionatore d'aria Daikin, marca che imparammo a conoscere anni fa grazie a una comunicazione affidata a uomini sudati con la testa di cammello.
Conformemente a uno dei motti più in voga nella pubblicità italiana, cioè quello che recita "Tutto è peggiorabile, basta chiedere", i ruminanti in camicia e cravatta a un certo punto vennero abbandonati nel deserto e sostituiti con un insipido svolazzo di farfalle blu fuoriuscite dal condizionatore (che probabilmente si era riempito di bruchi blu per cause inspiegabili).
Dopodiché, in occasione del lancio del modello "Ururu Sarara" (che non è un tormentone dei Fichi d'india ma vuol dire "umidifica-deumidifica" in giapponese) le farfalle blu furono sfrattate e il condizionatore cominciò a ospitare goccioline d'acqua animate, le cui fattezze made in Japan m'impressionarono da subito. Con tutto il rispetto per il sol levante, raramente ho visto qualcosa di più inespressivo e lezioso al contempo, persino tra le mascotte delle Olimpiadi.
Con i loro teneri musini da soriano imbalsamato, a un tocco di telecomando le simpatiche goccioline planavano dal condizionatore per fare un concertino con i loro strumentini davanti ai proprietari dell'apparecchio stravaccati sul divano, una giovane coppia dalla vita privata così intensa da riuscire ad apprezzare l'evento, cantando con vocine da scoiattolino - Ururu...Sarara... -. Un brano toccante, in grado di snervare in pochi secondi anche i due sul divano, che infatti decidevano di rispedire a casa loro le goccioline con un altro tocco di telecomando.
Ma veniamo a quest'estate, durante la quale la Daikin ha deciso di ingolosirci con il design del suo nuovo modello Emura. E quando si dispone di un format con i controfiocchi, la declinazione in nuovi messaggi è un gioco da ragazzi. Ecco allora le ingegnose goccioline esibirsi in una sfilata di moda, già diventata un cult tra i telespettatori avvezzi al non modico consumo di cannabis, così come successo in passato per i Teletubbies. Cosa c'entri la moda con il design è un problema del tutto marginale, a fronte di uno spettacolo impossibile a descriversi e a vedersi (a meno che non si vada a sbirciare i disegnini nel diario di certe adolescenti) a causa dell'insopportabile tasso di melensaggine contenuto. Non solo: una nuova performance delle vocine da scoiattolo tradisce la perfida volontà di finire lo sfortunato spettatore: i patetici abitini sfilano sulle note di - Emura...Design...Emura...Design... -, per la gioia della padrona di casa e per la nausea del sottoscritto.
Quando lo speaker conclude dicendo - Daikin Emura: un pezzo da collezione - si può soltanto dargli ragione. Non a caso anch'io l'ho messo nella mia.