Un Piano Perfetto… ed Esilarante

Floriana Manciagli

Nella famiglia di Isabelle le donne sono colpite da una maledizione: il primo matrimonio è destinato a fallire. La ragazza cercherà di aggirare il problema e sposare l’amore della sua vita. Questo la porterà a vivere peripezie di ogni tipo, viaggiando dalla Danimarca fino in Russia, passando per i selvaggi paesaggi del Kenya e per la piovosa Parigi. Sto parlando della commedia Un piano perfetto, un film di Pascal Chaumeil, già regista de Il Truffacuori, con protagonisti Diane Kruger e Dany Boon. Esilarante. Questo è l’aggettivo adatto a descrivere quest’opera, che si configura come un mix di risate e battiti di cuore, in una pellicola dal tipico umorismo europeo. La storia è quasi identica al precedente lungometraggio del cineasta francese, solo con ruoli invertiti: in quel caso era un uomo, interpretato da Romain Duris, a dover sedurre e sposare una donna. Chaumeil ha cercato di ripetere una struttura identica su un’altra trama, invece di seguire altri percorsi. Gli sceneggiatori sono gli stessi del primo film, ma in questo caso ci sono alcuni punti deboli e degli snodi altamente improbabili. Inoltre, il registro usato per i dialoghi e le situazioni rappresentate sono abbastanza confuse, alternando momenti duri, momenti banali e momenti poetici, come nella sequenza in Africa.

L’interpretazione dei due protagonisti, invece, non delude, anzi convince. L’algida Diane Kruger, che dimostra di essere un’attrice capace di qualsiasi ruolo, anche lontana dal divismo hollywoodiano, riesce a strappare sorrisi, anche nelle scene quasi demenziali, senza smettere di far emozionare. Dany Boon è, invece, una conferma. Una maschera comica, già collaudata (Giù al Nord, Niente da dichiarare?) e richiestissima, che rende una certezza il successo del film al box office. Una garanzia, un volto ormai noto agli occhi dello spettatore che ormai ha imparato ad apprezzarne le qualità. L’intesa tra i due attori, però, non è eccellente, anzi, considerando i ruoli che la trama assegna loro, potremmo dire che risulta quasi scarsa. Insomma, se non è sbagliato rimarcare come questo tipo di film prenda a modello certa commedia americana degli ultimi anni, non possiamo dire di trovarci in quest’occasione di fronte ad una coppia ben affiatata come, ad esempio, poteva essere quella formata da Tom Hanks e Meg Ryan in Insonnia d’amore oppure in C’è post@ per te.

Allo stesso modo non convincono del tutto la sceneggiatura e le riprese, che sembrano più illustrazioni, quasi fumettistiche, che il girato di un’opera cinematografica. Soprattutto nelle scene in Kenya, dove lo sfondo somiglia ad un quadro impressionista, mentre i personaggi sembrano aggiungi con dei trucchetti informatici. Un piano perfetto ci insegna, dunque, ad uscire dai nostri schemi per raggiungere la felicità, ad abbandonare la confortevole routine per riuscire a ritrovarci, anche lontano da ciò che ci sembra più familiare e comodo. E poi ci sono scene così divertenti, che fanno perdonare le mancanze del film, come l’assoluta prevedibilità del finale, che fa subito esclamare “sapevo che sarebbe finita così!”.