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- UN PICCIONE SEDUTO SU UN RAMO RIFLETTE SULL'ESISTENZA di Roy Andersson (2014)
Visivamente e concettualmente splendide le inquadrature fisse e asettiche, che fotografano i personaggi, ridotti a manichini in balìa degli eventi, in un contesto minimalista e destrutturato. Le ripetizioni verbali e tematiche, i ricicli storici, la ridicolizzazione del potere, mostrato nella sua forma più becera: tutto concorre a veicolarel'impossibilità di dare un senso all'esistenza (come suggerisce il sarcastico titolo, ispirato a Pieter Bruegel) e a metaforizzare le miserie umane in ogni loro aspetto, tramite l'utilizzo di un umorismo spiazzante e corrosivo. Un viaggio comico e disperato, esilarante e toccante, ulteriormente enfatizzato dalla magnifica colonna sonora e da una luminosa fotografia, legata a doppio filo all'ossessione pittorica di Andersson. Le beffe della morte e, soprattutto, della vita, le contraddizioni di un mondo in pieno collasso. Un'esperienza cinematografica destinata a lasciare il segno.
Voto: 3/4