Favara, in provincia di Agrigento è uno di quei paesi (come molti in Sicilia) dove ogni abitante under trenta è fuggito via, per approdare a Roma, Milano per respirare aria nuova, per trovare l’agognato lavoro e sfuggire alle grinfie della disoccupazione, ma questa è tutta un’altra storia, qui si sente il respiro delle idee controtendenza, il respiro di quelle persone che ci credono nel proprio territorio perchè sanno che in fondo il richiamo della tua terra è sempre fortissimo. Spinti da questo forte sentire Andrea e Florinda hanno deciso di comprare i ruderi del centro storico di Favara, e di metterli a nuovo, di trasformarli in una galleria d’arte contemporanea, una residenza per artisti di tutto il mondo, un museo d’arte contemporanea per bambini, un giardino dove ospitare eventi e feste, un centro d’innovazione internazionale il”Farm Cultural Park” così si chiama “la piccola Kasba” progettata e realizzata da Andrea Bartoli e Florinda Saieva, lui notaio, lei avvocato. La “Farm” è un piccolo centro dei balocchi, un progetto visionario nel centro storico di Favara. Sette piccole corti collegate tra loro che ospitano una serie di palazzetti tutti recuperati dal degrado e dai segni del tempo che nascondono meravigliosi giardini di matrice araba. Il Blog britannico Purple Travel ha collocato Farm Cultural Park al sesto posto al mondo come meta turistica per gli amanti dell’arte contemporanea preceduta da Firenze, Parigi, Bilbao, le isole della Grecia e New York. . Si legge sul sito linkato all’inizio dell’articolo : “ Stiamo provando a costruire un pezzo di mondo migliore, una piccola Comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere”, ed è proprio questo modo di pensare che li ha premiati, collocandoli al sesto posto nel mondo come meta turistica per l’arte contemporanea.
“Potrai bere un bicchiere di vino ascoltando buona musica o mangiare qualcosa di sfizioso; acquistare oggetti d’arte, di design, libri, abbigliamento ed oggettistica vintage, festeggiare insieme alle persone a te più care nello spazio Nzemmula, con cucina a vista per Master Chef o semplici amatori dell’arte culinaria, o all’esterno nel nostro rigoglioso barbecue-garden all’interno dei Sette Cortili”. Sul sito si trovano idee brillanti e disarmanti per l’efficacia e la semplicità, perchè d’altronde spesso nelle migliori idee, la formula vincente è un messaggio semplice e diretto.
Ogni quattro mesi il programma si rinnova con nuove mostre temporanee dove c’è la possibilità di incontrare artisti, provenienti da ogni parte del mondo, o partecipare a workshop e attività. Ed ancora presentazioni di libri, concorsi di Architettura, serate musicali e spettacoli. Non resta che partecipare attivamente a questo ambizioso progetto: è possibile infatti votare per far si che questo modello vincente di business possa prender piede. Nel sito “che fare” si può votare sia per il finanziamento e la traduzione in modello di business della Farm Cultural Park, che per altri luoghi, si può ovvero proporre il proprio centro storico o le proprie zone, come candidato per questo magnifico “restiling”, proponendo i propri luoghi come nuovo punto di aggregazione per arte, cultura, concerti, reading e quant’altro. In fondo per cambiare le cose basta davvero poco, alle volte solo un click !
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