Magazine Maternità

Un Piccolo passo per l’uomo (un piccolo uomo) e un Grande passo per la mamma

Da Sgangerata

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Quando mio figlio ha iniziato a tenere sù la testa da solo credo di aver provato la stessa gioia del genitore che può smettere di andare a prendere il ragazzino in discoteca.
A proposito: il papà di una nostra amica ci aspettava in auto dormendo, poraccio! Per tantissimi anni questa immagine é stata il maggiore deterrente nella scelta fare figli.
Ma tornando alle mie piccole vittorie: ‘sta cosa della testa, diciamocelo, era davvero una rottura di palle. Io non so come abbia fatto a rimanere attaccata al busto di mio figlio, fatto ‘sta che ho rischiato milioni di volte di tirare sù il corpo del pupo e dimenticarmela lì, sul divano, sul tappeto…
Ho piroettato mio figlio in tutte le direzioni nella speranza (dopo aver commesso il fattaccio) che non si staccasse e rotolasse a parte come una palla da bowling.
Sicché ora mi batto il 5 da sola.
Ho una foto di Luca che terrorizzato, mentre lo prendo in braccio, si regge la testa da solo.
Ho notato che, nonostante la sua tenera età, lotta per la sua sopravvivenza in modo incredibile. Insomma lotta contro di me.
Ad appena 2 settimane di vita ha smesso di fare i bisogni di notte, dopo che l’ho accidentamente sbattuto contro la porta durante un cambio notturno.
Per fortuna non é ancora in grado di parlare, ma se avessi potuto leggergli nel pensiero alcune notti sicuramente mi sarei imbattuta in un monologo del genere:
ore 3.30 am
“oh no, Cavolo.. ho la cacca! Come si fa a stringere li dietro, uhmm cosi.. ah no così no… ecco così. Ti prego Bambin Gesù so che non mi hai mai sentito, ma é perché sono nuovo! Fai che non mi esca altrimenti quella stordita di mia mamma mi verrà a prendere con gli occhi ancora chiusi e mi sbatterà contro qualsiasi ostacolo incontri nel suo percorso”.
Ecco, immagino sia così che nasce uno stitico.
Un altro Grande progresso di cui vado molto fiera é stato il mettersi in bocca il ciuccio da solo.
Ho passato mesi effettuando gli stessi movimenti per inerzia: “Vuoi il ciuccio? Ecco”
Lui ciuccia 2 secondi e sputa il ciuccio.
3… 2… 1… e piange.
Ripassagli in ciuccio perché gli é caduto.
Ora ripetete la scena per una quarantina di volte.
Avevo anche pensato di brevettare un ciuccio con elastico stile elastico per gli occhiali dei vecchi: una roba tipo gli infili in ciuccio in bocca e grazie a un elastico attorno alla nuca glielo fissi in bocca.
Potete capire come il semplice gesto di mettersi e togliersi il ciuccio in autonomia abbia reso la mia vita molto meno frustrante.

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Insomma, ho usato un po’ di ironia, perché non é da me dire che qualsiasi piccola conquista provoca un sussulto nel mio cuore, qualsiasi progresso non fa che ricordarmi che significa un giorno in meno in cui sarà bambino, che tra qualche anno neanche mi ricorderò di aver passato settimane alla ricerca di un sorriso, a insegnargli ad afferrare gli oggetti, a sperare che la testa stesse su da sola e a filmare col cellulare quando batte la mani, neanche stesse ricevendo il premio nobel.

No, non é proprio da me.

R. E. M. – At my most beautiful


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