Prendendo spunto da eventi occorsi nei miei dintorni, oggi voglio parlarvi della figura di San Martino che si è festeggiata qualche giorno fa.
San Martino di Tours, celebrato come il protettore dei pellegrini, nacque intorno al 317 D.C ed è stato uno dei primi santi non martiri della Chiesa Cattolica. Figlio di un tribuno della legione, rivestiva la carica di "circitor" nella Gallia, dove visse l'esperienza che cambiò per sempre la sua vita e lo consegnò alla storia, alla leggenda e alla santità.
Questi giorni, almeno da me, ci sono giornate calde e soleggiate, un po’ inusuali e così sento dire da molti “è l’estate di San Martino!”. Ma da cosa deriva questa espressione?
Secondo la nota leggenda, “Un giorno d`autunno, l’11 novembre probabilmente, mentre usciva a cavallo da una delle porte della città francese di Amiens, dove viveva, vide un povero, mezzo nudo e tremante per il freddo. Martino si impietosì e sguainò la spada, tagliò il suo bel mantello di lana e ne diede la metà al povero. Immediatamente il sole si mise a scaldare come in estate. Per questo motivo, si chiama l`estate di San Martino quel periodo agli inizi di novembre in cui spesso accade che la temperatura si faccia più mite”.
Si dice che “a San Martino ogni mosto diventi vino”, ma sapete perché?
La Festa di San Martino celebrata l'11 Novembre, giorno della sepoltura del Santo, è vissuta in vari modi ed in Italia fa rima con festa del vino, infatti, l'11 Novembre viene "battezzato" il vino novello durante allegri banchetti, accompagnato da carne, castagne arrosto e frutti di stagione.
Lo scorso weekend, infatti, da me c’è stata una sagra dedicata al vino e alle castagne, in un paese di circa ventimila anime ne sono transitate 150mila extra per assaggiare vino e pietanze tipiche della murgia tra le stradine del centro storico. Questo stesso weekend, invece, ce ne sono almeno altre due nel raggio di pochi km.