Magazine Cultura

Un po’

Da Foscasensi @foscasensi

A me dispiace quando un libro, un quadro, una musica diventano un pomeriggio di té e pasticcini. E non è tanto perché non sia bello parlare e riparlare di quel giro di frase che ha fatto volare via ogni cosa, di quel punto di colore e di quell'oscurità incandescente, di quel silenzio dove finalmente era chiaro fosse suggerito il superfluo e l'essenziale. Solo che quello che mi ha segnata, in ogni direzione, finora lo ha fatto senza farsi scoprire, ogni cosa che potesse scavare lo ha fatto in silenzio, ha cambiato la luce della pelle e il cielo negli occhi. Mi guardavo negli altri e mi vedevo d'improvviso più scura o più lieve, più limpida, più nodosa, più affine ai legni e alle bestie. Pensavo mi avessero derubata e poi piangevo e ringraziavo i miei Autori quando capivo che è solo essere un po' alla volta, con un po' d'aiuto, un po' più umani.


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