Riprendendo il discorso sulle potenzialità del fumetto di trovare nuove forme di espressione e nuovi media con cui comunicare - in particolare il web - mi sorge qualche perplessità su quale sia la linea divisoria tra evoluzione e cambiamento. Nel senso che, se già è difficoltoso a volte dare la definizione unanime sulle cose del mondo, sulle idee, sul pensiero, sulle etichette che servono magari ad individuare le tante e diverse attività umane - tra queste sono esemplari l'Arte, l'Artista, la Politica, e in questo caso il Fumetto - penso oltremodo a come sia ancora più problematico forse individuarne i confini che le separano l'una dall'altra. Grazie al web dicevamo, il fumetto ha trovato interessanti strade, come quella ad esempio di sfruttare la lettura a scroll verticale predominante sulla maggior parte dei siti web - che peraltro ho sperimentato - che alcuni gruppi qua e là hanno professato e stanno professando, non senza riflettere - o far riflettere e dibattere - sulle potenzialità, i limiti, e i rapporti tra formato e forma, espressione e contenuto, tecniche e linguaggi (me compreso che sovente mi ritrovo a discutere nei commenti tra l'opinione e l'invettiva).Ma c'è chi riflette e chi sperimenta anche la lettura a scroll orizzontale in digitale. Di questi ultimi poi, c'è chi gioca sul contrasto tra infinite canvas dell'ambiente digitale e quadro finito dello spazio fisico di uno schermo, e chi ne ribadisce la tradizione narrativa occidentale attraverso l'uso di programmazione informatica che ne migliora la lettura online.C'è anche qualcuno che trova soluzioni semplici ed efficaci per una innovativa lettura visiva della pagina web, quando essa racconta per immagini oltre che con scritte, attraverso il codice programmatore preminente per il web: HTML, CSS e JavaScript.
Ritornando al discorso sulle difficoltà di definizione e di formazione, penso a come dover interpretare un evento come quello di portare il fumetto in tv come è stato ad esempio per SuperGulp! e dunque ancor di più nel ambiente digitale dando occasione di creare, con mezzi opportuni, nuovi ibridi, esperimenti, o forme, come ad esempio questo Shardan. Non lo conosco bene, ma mi ci sono imbattuto mentre ne "guardavo" altri simili sullo stesso sito, alla sezione "Fumetti Online". Per iniziare a leggerlo bisogna cliccare sul tasto "Play", come in un videogioco, e questo annuncia la componente di interattività, che infatti è presente. È interattivo anche girare una pagina di un libro, o scrollare la rotellina del mouse, ma qui in particolare si interagisce con la storia stessa.
Come definire allora un'opera del genere? videogioco? video interattivo? fumetto interattivo? cartone animato interattivo? videofumetto digitale? Cosa distingue quest'opera interattiva da questo BlaBla (dovendo osservare anche il carattere multimediale) ad esempio? Anche quest'ultimo è narrativo, fatto di disegni e digitale come il primo, mancano solo le nuvolette e sicuramente non basta, perché questo ad esempio è un fumetto muto che non usa balloon. Probabilmente la conclusione da fare è che il primo non è da mettere tra i "Fumetti Online" (riflessione su cos'è la fa anche il sito stesso), al contrario degli altri presenti dove l'interattività si limita allo sfogliare le immagini, cosa che invece in Shardan non si può fare perché la storia va avanti da sé, come in un film, in un video, come in realtà anche Nidalia si comporta.Insomma, di potenzialità, possibilità e idee ce ne sono molte (come anche qui: scorrete e vedrete!), ma è tutto un continuo sperimentare, non semplice da definire e da non banalizzare con stereotitpi, ma da osservare, promuovere, criticare e sviluppare.
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