Magazine Cultura

Un po’ patetica, un po’ incontentabile

Creato il 13 febbraio 2015 da Margheritadolcevita @MargheritaDolcevita

Ultimamente ho guardato alcuni film e alcuni episodi di serie tv che mi hanno fatto pensare a una cosa. Cioè che nessuno mi chiede mai se sono fidanzata/sposata e se ho figli. Ho 29anniquasi30, potrei essere sposata e avere dei figli. Per Bridget Jones è la domanda peggiore che possano farle, “Com’è la tua situazione sentimentale?”, ma per me no. Non so, sarebbe come un trattarmi da persona normale. A una donna di 29anniquasi30 si chiede com’è la situazione sentimentale. L’ultima volta che sono andata al mio vecchio liceo, qualche anno fa, non ero da sola, ero con un’amica normale e le insegnanti le hanno tutte chiesto se era fidanzata. A me niente. Nessuna a cui sia venuto in mente di chiedermi “E tu Darcy?”. Niente di niente.

Il fatto è che ci sono tante donne obese, anche molto obese, sposate con figli. E non tutte hanno il classico “bel viso” (che sottintende “Sì hai un corpo di merda, però almeno hai un bel viso”). Alcune sono normalmente brutte. Tra la fine del 2013 e la fine del 2014 ne ho conosciute parecchie di donne obese, anche molto obese, donne come me. Io ero sempre da sola. Loro sempre con marito, fidanzato, figli. Quindi insomma anche noi obesi ci sposiamo e ci riproduciamo. Evidentemente il problema sta anche da un’altra parte. So di essere una persona sgradevole, appunto non solo fisicamente. Non sono una bella persona. E risparmiamoci le fregnacce new age del tutti siamo speciali e compagnia bella, vi prego (ho mandato a cagare una persona su FB giusto due giorni fa per questo motivo, eviterei volentieri di ripetere l’esperienza). Dal vivo mi rendo benissimo conto di non essere una persona piacevole. Sono sempre immusonita, tendo a rispondere male, a starmene per i fatti miei, se per caso qualcuno vuole attaccare bottone ripristino subito le distanze. Riporto quanto ho scritto nelle “Avvertenze”

Poi io non ero gioviale, bonaria, panzona buontempona, non facevo di tutto per piacere al mio interlocutore, per colpirlo con la mia disarmante simpatia, con la mia vitalità, la gioia di vivere, come fanno in genere le ciccione per farsi accettare.
No, io ho un che di rabbioso.
Sono più brutta dentro che fuori.

Con un carattere così non c’è da stupirsi che io sia sola. Ma non è che tutti lo sanno, capite no? Questo lo so io, lo sa Anacleto, lo sanno quei pochi che un po’ mi conoscono, basta. Questo mi spaventa più che non l’essere semplicemente cicciona. Però ecco mi piacerebbe ogni tanto essere trattata da persona normale. Lo so che è un controsenso rispetto a quello che ho scritto sopra, lo so, però non è che posso essere sempre coerente sempre sempre sempre. Quindi se mi incontrate chiedetemi com’è la mia situazione sentimentale. Non ho una risposta pronta, davvero non ce l’ho, però almeno stupitemi ogni tanto.

Questa è la parte un po’ patetica. Ora passiamo alla parte un po’ incontentabile.

Nell’anno appena trascorso in realtà molte persone mi hanno chiesto se ero sposata e soprattutto se avevo figli. Dottori e infermieri. Molti dottori e infermieri. Quando si è un po’ cagionevoli di salute se ne vedono molti, di tutti i reparti, di tutte le specialità, e compilando l’anamnesi la domanda sui figli c’è sempre. Me la devono fare, per forza. E ogni volta che me lo chiedono la mia risposta è una specie di risata malefica che precede e segue il sonoro NO che in realtà significa NONONHOFIGLIMACHIVUOLECHESIMETTAAFAREUNFIGLIOCONME. Il top l’ho raggiunto prima della gastroscopia. Per tranquillizzarmi (e per sapere se l’anestetico spray stava facendo effetto) (e per sapere se ero accompagnata nel caso ci fosse bisogno della sedazione per endovena) (ovviamente non ero accompagnata) le due infermiere mi hanno fatto un po’ parlare e ovviamente mi hanno domandato “Ma sei fidanzata/sposata? Hai dei figli?”. Ora non so se l’anestetico spray ha effetti psicotropi sull’intero organismo ma nell’ordine: ho riso loro in faccia, ho chiesto MAMIAVETEVISTO?, ho di nuovo riso, ho detto MACHIVOLETECHESELAPRENDAUNACOMEME, NONONHOFIGLISAREIUNAPESSIMAMADREVISTOCOMESONORIDOTTA. Per fortuna poi è arrivato il dottore che mi ha ficcato il tubo in gola per porre fine all’agonia della conversazione.

10-38 Insomma se non me lo chiedono non va bene, se me lo chiedono non va bene, patetica e incontentabile, l’ho scritto.

E’ che non so bene cosa vorrei. Vorrei che me lo chiedessero ma senza quel tono di condiscendenza, quel tono che si usa coi bambini quando si fa finta di trattarli da adulti. Sì lo so, se sei tu la prima a comportarti da bambina come puoi pretendere che gli altri ti trattino da adulta? Grazie, lo so da me, mi rispondo da sola, odio quando anticipo le domande altrui. Che poi ormai mi sono anche rassegnata alla condizione di zitella, non è che cerco un fidanzato o qualcosa del genere, come mi sono rassegnata al fatto che non andrò mai sulla Luna o anche solo a New York o boh a Belluno, così sono consapevole di come andrò a finire, del fatto che non avrò mai figli e marito. E va anche bene così, insomma non è questo il problema, tra i tanti problemi che ho questo è il meno. Come Bart in “Santa Maradona” devo iniziare a preparare risposte a domande che nessuno mi fa.

Ps. se pensate che abbia risposto in modo maleducato ai medici e alle infermiere vi riporto il dialogo che ho avuto con una chirurga

  • I suoi genitori sono in buona salute?
  • Beh no, mia madre non tanto, è morta 7 anni fa.

Sarcasmo inopportuno since 1985.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines