di Iannozzi Giuseppe
Tu non mi porti fuori a far la pipì
e poi m’accusi d’essere un po’ stronzetto
Così non si fa, non si fa, non si fa
Avevo la vescica piena da morire,
a momenti me la facevo sotto
Ma tu non puoi capire,
sei soltanto una bambina carina
che sogna paradisi e uccellini
Quando ci s’innamora
ci s’innamora anche dei difetti
dell’amato, non lo sapevi?
Quando mi scappa di far un bisognino
portarmi subito fuori
affinché mi possa liberare
Lo capisci che se mi ami ami anche
il brutto che c’è in me?
Non sono di pezza che mi puoi buttare
in un angoletto del tuo letto; accantonare
insieme agli altri tuoi tanti peluche
cogl’occhi di madreperla ma tristi
Adesso mi scappa pure la cacchina,
se non mi porti giù dove la possa fare
la faccio qui e non ci penso più
E forse dopo mi darai un calcio laggiù
e forse ancora mi odierai
così tanto da volermi cavare gl’occhi
con le tue sante manine
Sono cose che ho da metter in conto
Ma non la reggo, non la reggo proprio più
Non la reggo, non la reggo proprio più
Non la reggo, non la reggo, non la reggo…
L’amore è così buffo, così tanto buffo
Non trovi anche tu?