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Un pomeriggio al Bavarese

Creato il 20 giugno 2010 da Marxell

Altra partita, altro locale, come è andata contro la Nuova Zelanda

Iaquinta in gol in Italia Nuova Zelanda

E adesso... vuvuzelami il naso!

E ci risiamo, si gioca, stavolta in una pigra domenica pomeriggio, immancabilmente incolore ed uggiosa come in una vecchia canzone di Battisti. Si decide di cambiare posto, un po’ per scaramanzia, un po’ per le rimostranze dei non fumatori che sabato hanno patito parecchio. Il problema è che al coperto di posti in cui si può godere delle colorite esibizioni del duo caressabergomi ce ne sono pochissimi. Qualcuno propone un posto del tutto nuovo, il Bavarese (Ehrengutstraße 15) www.bavarese.net dal nome che lascia sperare in un equilibrato misto tra italianità e atmosfera locale. Una veloce occhiata alla pagina in rete, amatoriale ma con un certo nonsocché di casereccio che alla fine convince, e ci si ritrova lì alle tre e mezza.

Ad una prima occhiata il locale si presenta come una antica taverna in stile popolano, di quelle in cui ci si riunisce nei paesi per un bicchiere di vino da sorseggiare in bicchieri tozzi e scheggiati o alla domenica per una buona polenta con ragù. Il maxi-schermo c’è ma è collegato alla rete tedesca, per oggi il duo caressabergomi ce lo siamo giocato, pazienza. Ci sediamo nell’angolo angolo, siamo una decina abbondante e qualcuno vedrà la partita da un angolazione sfavorevole ma senza lamentarsi più di tanto. Neanche il tempo di salutarci e all’insaputa di tutti, quasi approfittando vilmente della nostra disattezione, presi come siamo dal come stai? e dal che ci beviamo?, che quelli sono in vantaggio. Il capitano ha steccato di brutto, una roba così neanche sul campetto della parrocchia, quelli che se cadi ti sbucci le ginocchia e mo’ la mamma chi la sente. La fiducia non vacilla ma certo adesso bisogna stare accorti.

Il menù offre pizze e piatti di pasta, in particolare i piatti del giorno sono ispirati alle squadre in campo oggi. L’Italia è rappresentata da un risotto ai funghi, per la Slovacchia si propone un goulasch e per il Brasile si offre un piatto di carne con riso e fagioli scuri. Mentre la maggioranza di noi opta per le pizze, in fondo siamo solo nel primo pomeriggio, il vostro commentatore si avventura alla riscoperta cucina carioca, sperando in una sontusa feijoada, di quelle che in gioventù abbiamo gustato in un ristorantino di Ipanema, cavolo che nostalgia quei giorni…

La squadra fatica a portare la palla in avanti, una strattonata generosamente valutata offre la possibità di rimettere tutto sul binario giusto. Il calabrese all’uopo designato inizialmente non convince, ma lui è uomo di cuore fegato e polmoni e non tradisce, ora siamo tutti più rilassati. Nel frattempo le pizze sono arrivate, non convincono del tutto, ma i piatti che si vedono passare, insalate, primi e secondi sono più invitanti. La pietanza brasiliana è lontana dal ricordo che ne avevamo, ma la carne è succosa e la striminzita sufficienza è strappata.

Nell’intervallo spunta un volantino che reclamizza i nuovi corsi di salsa al Circulo (Rosenheimer Straße 139) www.circulo.de, per la gioa delle ragazze e nell’irritazione dei ragazzi che oppongono una resistenza dal timido all’irremovibile. Alla fine si rimanda ma non è detto che non si faccia, magari solo come ora di prova al sabato sera, magari solo una volta per tenere contente loro.

Secondo tempo, più movimento e comunque cresce l’inquietudine tra di noi, viviamo una sorta di ineluttabile sterilità che ci portiamo con fastidio fino alla fine. Il capitano, quattro anni orsono invalicabile come Leonida alle Termopili, si fa saltare come un pivellino nel finale e rischiamo anche di disperdere l’esiguo patrimonio di sarcasmo che abbiamo esercitato in ufficio venerdì. Alla fine è tutto ancora possibile, anche nell’82 e pure in America era cominciata male, ci piace trovarci in una fossa da cui risalire, siamo fatti così. Paghiamo, circa 15 euro per le pizze e la birra, fino a 18 euro il piatto di carne riso e fagioni scuri, il Brasile è lontano e il Sudafrica pure.


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