Un pomeriggio qualunque in giro per la città

Creato il 07 febbraio 2011 da Rossellamartielli
L'altro giorno mi sono presa un pomeriggio tutto per me e sono andata in giro a far spesucce (dire spese mi sembrava eccessivo, considerato il budget risicato che avevo a disposizione). Ho girato a lungo per negozi ma non ho dovuto faticare più di tanto per tenere i soldi nel portafoglio; ho trovato veramente poca roba carina, forse non ero predisposta io di testa, non so (anche per lo shopping ci vuole una particolare predisposizione d'animo che credete!), sta di fatto che non mi sono fatta uscire le orbite come al solito per poi tornare a casa più frustrata di prima per non aver potuto comprare la super borsa di tal dei tali che costava quanto uno stipendio mensile medio (non il mio quindi). Più che altro è stato un pomeriggio di relax, di passeggiate e pensieri, sola con me stessa eppure serena, sorridente e appagata. In questi mesi per la prima volta ho sentito di stare bene con me stessa. Cosa strana per una come me, che da sola si è sempre sentita come fuori dalla sua pelle, nervosa e scontenta. Ora invece mi trovo ad assaporare la mia solitudine e quasi a ricercarla con piacere. Da sempre da sola leggo, scrivo, fantastico e trovo consolazione nei momenti in cui le cose non mi vanno bene; però non mi è mai piaciuto uscire per conto mio, per andare a far compere o per una semplice passeggiata. Mi sentivo inquieta, insoddisfatta, L'altro giorno invece è stato perfetto. Della serie, io, me stessa e tanta tanta serenità. 

Ecco la borsa che ho preso...

So che è solo un periodo, so che potrebbe terminare e so anche la causa di questo meraviglioso stato d'animo (effimera come tutte le cose umane, aimè). Ma non mi va di pensarci, e soprattutto non mi va di fasciarmi la testa prima di essermela rotta. Mi godo il momento, punto. Sono anche riuscita nel mio intento, cioè acquistare a prezzi follemente bassi (70%): Ho preso una borsa, un portafoglio e due pochette porta-trucchi... a 20 euro!!! Non sono carini?! Poi ho incontrato un tipo di e-bay che doveva vendermi una quindicina di libri a un euro l'uno. Belli e nuovi, un affarone perché il tipo in questione se ne disfava causa trasloco. Io ovviamente ho pensato che questo tizio fosse pazzo - io non mi disferei MAI dei miei libri, credo sarebbero l'unica cosa che porterei in salvo in caso d'incendio! - però sono stata troppo contenta di trovarmi in mano questa bustona di libri a un prezzo ridicolo! 

... e il portafoglio coordinato!

Ma comunque non ho resistito alla tentazione....e sono entrata in Feltrinelli!!! Si sa che se entro lì è un disastro...e infatti nonostante la bustona e un pacco di libri in arrivo fresco fresco da Bol...ho comprato un altro libro! Mannaggia a me! Poi ho preso caffè e un muffin e mi sono seduta al bar a guardare la gente intorno. Essendo molto fantasiosa, fin da piccola presto molta attenzione agli altri, soprattutto sconosciuti che incrocio per caso, sul treno, al supermercato o per strada, e fantastico sulle loro vite, sulle storie che li hanno portati a trovarsi lì in quel dato momento e su chi li aspetta a casa o in stazione. Poi è ovvio che alcuni individui attirano la mia attenzione molto più di altri, non saprei nemmeno spiegare il perché...forse lo sguardo, l'atteggiamento, il senso di inesplicabilità che trasmettono. Anche tenendo la bocca chiusa per tutto il tempo, un estraneo può immediatamente classificarsi come persona banale oppure interessante...è questione di quel certo non-so-che che non è possibile comprendere fino in fondo. Alla Feltrinelli il mio interesse è stato catturato da un uomo che sedeva tutto solo al bar con un'aranciata davanti. Non era bello, né giovane, ma ha attratto immediatamente i miei sguardi incuriositi. Aveva un'aria abbattuta, o che perlomeno a me pareva tale, e sembrava che il suo sedere lì fosse puramente casuale, non giustificato dall'interesse per i libri, né dagli acquisti, motivi che sembravano animare il resto degli avventori che o erano in compagnia, o leggevano o erano reduci da una maratona di acquisti. Sono certa che invece per lui quel posto equivalesse a un altro. Forse vagava per la città cercando di dimenticare un amore infelice...o per smaltire una sbronza, o perché si sentiva solo e depresso e pensava di farla finita...si sto esagerando lo so ;-)! Ma è così che nascono le cose che scrivo. I treni poi, che mi tocca frequentare regolarmente, sono un'inesauribile risorsa di "materiale umano", soprattutto quelli a lunga percorrenza, Eurostar o Intercity. Ci salgono persone di ogni età, etnia, ceto sociale e occupazione, dall'uomo d'affari ultra-impegnato, che per chissà quale motivo ha dovuto rinunciare all'aereo, alla pensionata anzianotta che va a trovare i figli che si son fatti famiglia a nord. Se posso ci scambio due chiacchiere, ma il più delle volte non serve. Anzi, non parlare mi permette di far volare meglio la fantasia...
Comunque avevo iniziato questo post con l'idea di scrivere quattro righe! Sono logorroica anche al pc, c'è poco da fare. Buona giornata a tutti voi che passate di qui!