{Beads and Tricks & FossalonArt}
Quante suggestioni possono esserci in un solo oggetto? La risposta è semplice ma non banale: tante, tante quante possono essere le persone che lo guardano. Tu che lo crei puoi avere in mente mille cose, o anche nessuna, puoi aver disegnato una forma per chissà quale motivo. Ma poi quando l'oggetto è finito, e lo consegni agli occhi e alle mani di altri, ognuno vedrà cose diverse, avrà emozioni diverse, e probabilmente anche le tue emozioni potrebbero cambiare, anche tu stesso potresti vedere altre cose che all'inizio non avevi immaginato.
Alberto disegna forme, mi chiede di ritagliare nel rame finestre. E per quanto io mi sforzi di seguirlo quando me le racconta, a volte non vedo molto. Ah, sì... qui doveva esserci una finestra, una finestra su un mosaico di piccoli frammenti di conchiglia adagiati sulla sabbia...
Io invece ora vedo un ponte. Il ponte dalla perfetta forma ad arco dei giardini giapponesi. Un paesaggio ideale di armonia e di pace, dove ogni elemento si integra perfettamente, lo sguardo può scorrere o fermarsi a riposare, e l'acqua è movimento e vita che scorre.
E' acqua il mosaico di frammenti. Il rame è il ponte, il passaggio, la possibilità di attraversare e di superare, ma anche solo e semplicemente di stare fermi ad osservare.
E quando il punto di osservazione cambia, magicamente cambia anche ciò che osserviamo.
Ogni volta mi chiedo cosa mi dirà un pezzo una volta finito. E comunque ogni volta non è mai quello che mi aspetto.
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Per chi non avesse letto della collaborazione fra me e Alberto:
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