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Un popolo di depressi e autolesionisti

Creato il 04 gennaio 2016 da Speradisole

UN POPOLO DI DEPRESSI E AUTOLESIONISTI

ITALIA2
Ogni giorno i giornali e le tv ci riportano le più tristi notizie possibili di quanto succede in politica. Oggi, per esempio, ci dicono che Fassina  odia a tal punto Renzi da essere contento di ridursi a carta straccia, purché Renzi vada a casa. E poi tanti altri che non vale neppure la pena citare, proprio perché fanno pena.

Ogni giorno dobbiamo ascoltare la buffonate o le sparate di una Meloni che parla con una supponenza insopportabile e con un tono tale da sembrare costantemente al mercato della Garbatella, sempre sopra le righe, su tutto e su tutti.

Non capisco come si possa arrivare ad un simile degrado, da godere della propria rovina. C’è una tale patologia autodistruttiva da chiedersi se veramente il nostro è un popolo del tutto normale.

Ma chi l’ha ridotto ad una tale pazzia?

C’è gente che si diverte a far fuori quei pochi sani politici ancora rimasti, tra una caterva di corrotti-corruttori, di farabutti, di rozzi approfittatori e di sciacalli acchiappavoti, di santerelli impotenti, di presuntuosi pivelli cresciuti nella bambagia dell’indifferenza e dell’inefficienza.

Sembra che si prenda tutto con faciloneria e stupidità unitamente ad una buona dose di cattiveria, da non lasciare spazio ad alcuna speranza.

Un tempo, quando c’erano in Italia la Politica e i Politici (con la P maiuscola), la dialettica era un segno di alta democrazia. L’alternanza era di routine, per dare più stimolo a quel benessere comune, a cui tutti, ognuno secondo la propria visione, tendevano. Con grande passione politica.

Poi, da Berlusconi in poi, tutto è crollato miseramente nel più losco mestiere di politicanti furbastri, ricconi o poveracci in cerca di una sedia redditizia: ecco la politica degli interessi personali, di affarismo di ogni genere, una oscena commissione di sacro e profano, in ogni caso a danno del Bene comune, con conseguenze deleterie sulla massa informe che, non solo la pagava poi caramente in fatto anche di benessere sociale, ma ne rimaneva vittima, abbagliata dal più pericoloso virus berlusconiano.

E’ bastato poco per rincoglionire un popolo, ma non si crolla in cinque minuti, c’è sempre una predisposizione che prepara il declino inesorabile. Un tracollo, da cui è difficile uscire, anche per il solito gioco di chi sale e di chi scende, a seconda degli umori della massa, a sua volta manipolata da opportunisti senza scrupoli.

Il più bel Paese del mondo ha perso, a poco a poco, il proprio Genio, ed ora si trova in un circolo vizioso, dove, più il tempo passa, più la stupidità si allarga e contamina.

Di fronte alla stupidità umana non c’è nulla che possa contrastarla.

Sulla attuale stupidità politica pesa ancora il berlusconismo (è vero che Berlusconi e i suoi seguaci stanno scomparendo, ma il virus non scomparirà tanto presto) e si aggiungono l’analfabetismo leghista e la supponenza pivellina dei grillini bamboccioni.

Il Pd non è certamente il non plus ultra. Lo so. Con il suo vizio di dividersi in correnti, che si dividono in altre correnti. La Sinistra italiana, dopo Enrico Berlinguer, è rimasta vittima del correntismo della Dc.

Ma, nel complesso, è bastato Renzi, almeno finora, a compattare il partito più votato d’Italia.

Tutti stanno vedendo che l’Italia, dopo gli anni disastrosi della destra berlusconiana, della feccia ciellina e del barbarismo leghista, si sta rialzando. Certo, il cammino sarà lungo, anche a causa di quell’idiozia culturale socio-politica che distingue certuni che, appena scorgono una luce, subito bloccano qualsiasi tentativo di aprire una porta.

Le tentano tutte per bloccare ogni speranza. La stupidità e la cattiveria conoscono una sola via: mentire, buttando fango sugli onesti e approfittando di ogni situazione.

Ciò che spaventa comunque (e spaventa me), non è il mondo politici di idioti che si divertono a calpestare la democrazia, ma il popolo bue, che sembra ormai incapace di ogni senso critico. Per rendersene conto basta andare su Facebook per trovare una masnada di squilibrati, di gente imbarbarita, di malati mentali in balia dell’opinione pubblica alla deriva. Ogni bufala è buona per colpire i propri avversari.

Il popolo italiano, facile preda degli avvoltoi, dei pivelli, dei mentecatti e dei barbari approfittatori di disgrazie. Un popolo di depressi con l’autodistruzione incorporata.

Un caso disperato? O c’è un qualche rimedio, una qualche speranza, per riavere quella Politica con la P maiuscola ed una democrazia che abbia al centro il Bene comune della propria gente e la pace in casa e fuori?



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