Un giorno di ordinaria follia (USA, Francia, UK 1993) Titolo originale: Falling Down Regia: Joel Schumacher Sceneggiatura: Ebbe Roe Smith Cast: Michael Douglas, Robert Duvall, Barbara Hershey, Rachel Ticotin, Tuesday Weld, Frederic Forrest, Lois Smith, D.W. Moffett Genere: folle Se ti piace guarda anche: Phone Booth - In linea con l'assassino, Collateral
Oggi faccio una follia. Mi guardo un film di Joel Schumacher. Joel Schumacher è l'autore di film pessimi come Batman Forever e Batman & Robin, quest'ultimo il film più scandaloso dedicato all'uomo pipistrello. Quello con George Clooney, Chris O'Donnell, Alicia Silverstone e Arnold Schwarzenegger, nel caso beati voi l'aveste rimosso. Ed è anche il regista di robacce come 8MM - Delitto a luci rosse e Trespass, ma in entrambi i casi il protagonista era Nicolas Cage e allora può darsi che la colpa del disastro sia da attribuire più a lui che al regista. Oggi comunque mi guardo il film forse più acclamato di Joel Schumacher, Un giorno di ordinaria follia.
La storia è quella di un uomo qualunque, un uomo apparentemente qualunque, che in un giorno qualunque, apparentemente qualunque, anzi veramente qualunque, all'improvviso sclera e comincia a comportarsi in maniera assurda. Prima abbandona l'auto in mezzo al traffico, quindi compie una specie di rapina in un negozio perché il prezzo di una lattina è troppo caro, poi si scontra con una gang di teppisti che vogliono controllare il loro territorio e dopo ancora compie una sparatoria in un fast-food soltanto perché erano passate da un paio di minuti le 11:30 e dopo le 11:30 la colazione non viene più servita. Maledetti fast-food che non danno più la colazione dopo una certa ora!
"Dov'è finita la sorpresa del mio happy meal?"
Facile immedesimarsi nel protagonista. Fa quello che tutti noi almeno in un giorno della nostra vita, ma anche in più di un giorno della nostra vita, vorremmo fare, solo che poi ci diamo un contegno e non lo facciamo. Anche perché non abbiamo dietro né mazze da baseball, né armi. Che poi è quello che anche Dave Grohl dei Foo Fighters nel suo giorno di ordinaria follia si mette a fare.
Un giorno di ordinaria follia può allora essere visto come l'atto di un pazzo, di quelli che vanno a finire nelle notizie di cronaca dei TG, oppure un atto liberatorio, un giorno del giudizio personale in cui dare libertà ai propri istinti più malati. A seconda dei punti di vista. A seconda di quanto voi vi sentiate pazzi. Io, sinceramente, davvero non capisco come si possa all'improvviso perdere la testa e sbroccare per quelle che in fondo sono delle sciocchezze. Così come non riesco a capire come CAZZO SI FACCIA A GIRARE DEI FILMACCI DI MERDA INSIEME A QUELL'AGGHIACCIANDE PARRUCCHINATO DI NICOLAS CAGE e allo stesso tempo firmare delle pellicole degne di nota, per quanto imperfette, come questo Un giorno di ordinaria follia. Sarà che i meriti principali del film, più che in una regia valida ma non da far gridare al miracolo di Schumacher, stanno in un Michael Dougals perfetto come uomo medio con tanto di occhialini, camicia bianca e cravatta da banchiere che d'un tratto dà di matto, e in una sceneggiatura abile nel partire da uno spunto da news di Studio Aperto per svilupparsi poi in un thriller teso e capace di fornire qualche spunto di riflessione. Il film ha il limite di non insistere più di tanto sul discorso politico e sociale che qua e là emerge, ad esempio negli scontri razziali che ancora oggi sono ben vivi, si vedano i fatti di Ferguson e tutto ciò che ne è seguito negli ultimi mesi. La tematica è affrontata solo di striscio, per il resto il film preferisce concentrarsi sul dramma umano del protagonista, mosso da motivazioni più personali che non politiche, come il neo-nazi del negozio di armi avrebbe voluto.
La follia scatta non per ragioni razionali, ma perché ogni tanto ti prende. Io non me ne intendo, non mi è mai capitato, però certe volte vorresti soltanto DISTRUGGERE TUTTO E PRENDERTELA CON QUELLE PICCOLE COSE CHE TI DANNO FASTIDIO CHE PRESE SINGOLARMENTE SEMBRANO DI POCO CONTO, MA UNA VOLTA ACCUMULATE LE UNE SULLE ALTRE FORMANO UNA MONTAGNA CHE VORRESTI FAR SALTARE PER ARIA CON UN BAZOOKA. QUELLE PICCOLE COSE COME UN REGISTA CHE REPUTAVI INCAPACE E FORSE NON È COSÌ INCAPACE, È SOLO CHE SPESSO NON SI APPLICA E QUESTA È UNA COSA ANCORA PEGGIORE. SE DA GENTE COME MICHAEL BAY NON TI PUOI ASPETTARE NIENTE PERCHÉ SEMPLICEMENTE È UN REGISTA PENOSO E NON C'È NIENTE DA FARE, JOEL SCHUMACHER OGNI TANTO FA INTRAVEDERE CHE SAREBBE POTUTO DIVENTARE UN AUTORE VALIDO. INVECE NO. INVECE È FINITO A GIRARE UN FILM DIETRO L'ALTRO CON NICOLAS CAGE E COME SI FA? NO, DICO: COME SI FA? OKAY I SOLDI, MA COME SI FA A CONTINUARE A FARE FILM CON NICOLAS CAGE? E NO, DICO, MA A NICOLAS CAGE HANNO PERSINO DATO UN OSCAR. CIOÉ, A GENTE COME LUI O AD ANGELINA JOLIE O AD HALLE BERRY HANNO DATO UN OSCAR E INVECE A LEONARDO DICAPRIO NIENTE. A STANLEY KUBRICK SOLO UN PICCOLO OSCAR PER GLI EFFETTI SPECIALI DI 2001: ODISSEA NELLO SPAZIO E A NICOLAS CAGE UN GRANDE OSCAR DI MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA, VI RENDETE CONTO? SONO QUESTE LE COSE CHE TI FANNO USCIRE DI TESTA. SONO QUESTE LE COSE CHE FANNO USCIRE DI TESTA ANCHE LA PERSONA PIÙ TRANQUILLA DEL MONDO. SONO QUESTE LE COSE CHE PORTANO PERSONE INSOSPETTABILI A FINIRE TRA LE PAGINE DELLA CRONACA NERA. O NEI SERVIZI DI STUDIO APERTO. MA VI RENDETE CONTO CHE STUDIO APERTO È CONSIDERATO UN TELEGIORNALE? Fortuna che io non sono un tipo che si incazza facilmente.