Un quorum per la democrazia

L’ ultima tornata elettorale delle amministrative ha imposto all’ attenzione generale fortissime istanze di cambiamento. Leggo, però, all’ interno di questo cambiamento non un semplice avvicendamento politico, di colore partitico insomma. Se proviamo ad analizzare, in dettaglio,  i diversi risultati ci accorgiamo che l’ arma decisiva per la vittoria delle coalizioni di centro-sinistra è stata l’ avversione, che nelle singole città è maturata negli anni, per il centrodestra. Lo si è visto benissimo a Milano, Napoli, Cagliari e, in parte, a Bologna con l’ avanzata significativa del movimento dei Grillini. Verrebbe da dire, una vittoria costruita sui demeriti altrui piuttosto che sulle proprie risorse ed idee. L’ attuale centrosinistra, abulico e senza spina dorsale, ha una grande opportunità: dimostrare che non è stato un successo di “fortuna”; un’ avanzata del male “minore”. La classe dirigente dei vari Pd, Sel, Italia dei Valori è chiamata a dare seguito ai pressanti bisogni che attanagliano la società italiana: occupazione, crescita, competitività, infrastrutture e, nondimeno importante, l’ ambiente e l’ energia. Tuttò ciò in una settimana che potrebbe tracciare un cammino significativo, in un senso o in un altro, del nostro paese nei prossimi decenni. Non è mia intenzione esporre le ragioni dei quesiti referendari. Affermo con forza, però, un aspetto di vitale importanza: l’ istituto referendario deve essere occasione di crescita democratica per l’ Italia, un termometro che ci inform del nostro livello di maturità e di intelligenza. In un paese democratico i sì valgono quanto i no e non è pensabile piegare gli organismi democratici ai propri tornaconti e interessi contigenti. Mi riservo, in questa sede, dall’ indicare cosa voterò domenica prossima; mi interessa invece che, in ogni caso, si raggiunga il quorum; che desssimo noi tutti all’ Europa intera la percezione tangibile di una democrazia, quella italiana, in grado di confrontarsi su tutte le questioni fondamentali alle quali il nostro tempo impone una seria riflessione.