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Un raccontino di Natale

Creato il 24 dicembre 2013 da Alessandrodiele

È la vigilia di Natale e la blogosfera si popola di post a tema. Qui qualche giorno fa abbiamo dedicato due righe a 10 fumetti da regalare al vostro amico nerd per Natale, che tornano utili anche oggi per i più ritardatari. Tra qualche giorno, invece, nel secondo appuntamento della rubrica 1, 1 e 1 parleremo di tre belle campagne pubblicitarie apparse sui media e su Internet in occasione di Natale 2013.

Oggi, per non lasciarvi soli proprio a Natale, pubblico qui di seguito un micro-racconto che avevo scritto per partecipare all’ultima selezione editoriale di Delos Books. Il racconto non è stato selezionato, ma ne approfitto per postarlo e condividerlo con tutti voi.

Sì, in sostanza è un regalo riciclato.

Christmas Ahead

L’INGORGO

– L’avevo detto, io, che non era una buona idea!

L’ingorgo intasa tutta la via principale e si perde all’orizzonte. Siamo fermi da almeno un’ora.

– Dev’essere la neve, rallenta il traffico – prova a difendersi l’uomo che ho sposato. Io guardo nostro figlio, che dorme placido nella sua culla, infagottato nella copertina nuova. Prego che non prenda freddo, piccolo com’è.

L’idea di andare a trovare mia sorella per le festività è stata mia, lo ammetto, ma la data… quella l’ha scelta mio marito. Lui e le sue “partenze intelligenti”!

– Sì, non può essere che la neve – continua. – Siamo in pieno Hanukkah, la gente dovrebbe starsene in casa a festeggiare e le strade dovrebbero essere deserte. Chi l’aveva mai vista, poi, la neve, da queste parti?
– Ma se non nevica da due giorni! – sbotto.

Mi affaccio dal carro. Di fianco a noi, noto tre uomini a cavallo. Dagli abiti sembrano orientali e le loro bestie sono caricate all’inverosimile di sacchi e pacchetti. Mi rivolgo a uno dei tre:
– Per caso, sapete come mai c’è tanta gente in giro?
L’uomo mi guarda come se avessi fatto la più stupida delle domande. Quando finalmente risponde, è serafico:
– Sta per nascere un bambino, – dice – stiamo andando tutti a rendergli omaggio.
– Tutta questa storia per un bambino? – commenta mio marito, infastidito.

Poi, una luce improvvisa illumina il freddo della notte e vediamo una stella sfrecciare nel cielo in direzione di Betlemme, la nostra stessa destinazione. Tutti guardano sopra le loro teste, ammirando lo spettacolo. Tutti tranne i tre uomini a cavallo, che, incuranti dell’ingorgo, iniziano a galoppare tra le sterpaglie che costeggiano la via. Hanno l’aria di chi si è appena reso conto di essere in ritardo per un appuntamento importante.

Io guardo di nuovo nostro figlio, il nostro primogenito, ancora solo un neonato. Minuscolo, indifeso. Innocente. Poi ho come un presentimento e un senso di tragedia mi avvolge il cuore. Respiro forte e dico a mio marito:
– Questa storia non andrà a finire bene.


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