SIGNORI, MI PRESENTO (con piccolo ritardo?)
Solo ora, dopo esser stato blogger per oltre quattro anni, mi rendo conto con spavento di possibili discrepanze, stonature e malintesi fra come io sono e come posso apparire scrivendo qui. Quelli fra voi che non mi hanno incontrato di persona, leggendo certi miei irruenti pezzi al vetriolo potrebbero prendermi per una persona cattiva e aggressiva. Mentre invece sono mite e gentile, sono schivo, sono tenero e affettuoso, sono infantile, sono fragile (fragilità di cui ovviamente mi vanto, in modo MOLTO aggressivo…), come del resto quasi tutti i veri artisti.Come ho detto in un recente commento dalla mia carissima amica blogger Daffo, le persone mi rendono mille volte più felice e orgoglioso quando mi danno del “ragazzo gentile” che non quando mi danno del “genio”, perché di genialoidi stronzi e maleducati ce ne sono fin troppi, nel mondo, mentre la Gentilezza (se spontanea, disinteressata e sincera) scalda il cuore, di chi la pratica e di chi la riceve.
Per questo mi piace poco, ora che non sono più bambino, il Natale. Perché è l'occasione (una sola all'anno?!) in cui i conformisti provano a sentirsi più buoni. Mentre a me sembra giusto, sembra il minimo provarci (anche se poi magari non ci riesco) tutti i santi giorni...Ma proprio questa precisazione dovrebbe suonare come ulteriore rafforzativo della necessità e urgenza di certi miei interventi, di certe mie proteste, di certe mie provocazioni: se l’editoria e il giornalettismo scodinzolante riescono a far incazzare così tanto un individuo schivo e gentile, qualche motivo ci sarà. Perché c’è differenza tra il far incazzare un bullo manesco e attaccabrighe, o un sicario mafioso, e il far incazzare un santo. O un monaco della scrittura.
Un bacio grande a voi che mi leggete.