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UN RAGIONEVOLE DUBBIO (Reasonable Doubt)

Creato il 15 marzo 2014 da Ussy77 @xunpugnodifilm

Poster-Un-Ragionevole-DubbioNessun dubbio…il film non merita!

Thriller sciapo e dalla costruzione narrativa banale e inconcludente, Un ragionevole dubbio (Reasonable Doubt, 2013) è una pellicola che non racconta nulla di nuovo e che galleggia nel grande calderone della mediocrità cinematografica.

Mitch è un procuratore distrettuale infallibile. Tuttavia una sera, dopo essere uscito con i propri colleghi, si concede un paio di drink e, nonostante l’ubriachezza molesta, decide di tornare a casa in automobile. Durante il tragitto investe un uomo. Mitch chiama l’ambulanza, ma sparisce. Giorni dopo viene fermato dalla polizia Clinton Davis, un cittadino a cui è stata mossa l’accusa di omicidio colposo e di omissione di soccorso.

Un ragionevole dubbio è un prodotto mediocre. E non esiste definizione migliore. Perché il film diretto da Peter Howitt è prevedibile e tremendamente innaturale. E il risultato non può non essere evidente fin da subito. Infatti lo spettatore si trova catapultato in un turbinio di banalità e all’interno di una costruzione narrativa deludente. Difatti si nota il cinico e arrogante egocentrismo dell’avvocato, che non perde mai una causa (Dominic Cooper), e l’ambigua figura dell’“uomo nero” (Samuel L. Jackson), colui che dà una svolta alla pellicola, seppur terribilmente banale.

Legge del contrappasso e redenzione. Su questi due assunti si costruisce il canovaccio di Un ragionevole dubbio. E “canovaccio” non è una parola usata maldestramente, anzi è l’esatta essenza della pellicola. Infatti Howitt abbozza il film, lo immerge (apparentemente) in un universo legale costituito da uomini senza scrupoli e tagliuzza interi blocchi di sceneggiatura, probabilmente necessari per rendere accettabile Un ragionevole dubbio. Il risultato? Un’accozzaglia di inquadrature convenzionali contrappunta una vicenda di 80 minuti, nella quale l’innaturale accelerazione del ritmo provoca, esclusivamente, sconcerto e delusione. Perfino il colpo di scena non viene trattato adeguatamente, divenendo un inutile tassello di un semplicissimo puzzle. E come se non bastasse lo spettatore assiste a interpretazioni attoriali da film di serie B (non dichiarato) e a goffi tentativi di mantenere alta la tensione.

Uscita al cinema: 6 marzo 2014

Voto: *


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