«Radici cristiane e storia rimossa. Un fantasma s'aggira per l'Europa». Il pretesto è chiaro: si vuole criticare, con forza e nuovamente, la “nomenklatura” europea perché rifiuta non tanto di riconoscere, quanto di dare al cristianesimo lo status di unico elemento costitutivo dell'Europa stessa. E Messori attribuisce questo rifiuto di privilegiare il cristianesimo alla cosiddetta political correctness che, a suo dire, impedisce una serena analisi storica. «Qualcuno ha detto che negare quelle radici non è un peccato contro la religione, bensì contro la storia. Ma è davvero così? Ebbene, in quella storia vale la pena di tentare un rapido carotaggio, mai dinenticando le parole con cui Leone XIII annunciava l'apertura agli studiosi dell'Archivio segreto vaticano: “Il cristianesimo ha bisogno solo di verità”».Ed ecco che Messori elenca, nei limiti posti da un editoriale, una serie di “ragioni” storiche che dimostrano, a suo dire, l'impossibilità di negare le tanto amate radici cristiane. Ma il bello (il brutto) a mio avviso consiste proprio in questo: che in questo rapido excursus verrebbe voglia di estirparle, o quanto meno di devitalizzarle queste radici visto che – e soprattutto in Italia – sono il portato di numerose storture; di più: esse sono d'ostacolo a una benefica desacralizzazione (religiosa) del mondo, ed offuscano, quindi, la verità della croce. Sarà ch'io sono un teorico girardiano, eretico in pectore con tendenze fortemente agnostiche: ma – non so come – io vedo nella Chiesa il principale scandalo (pietra d'inciampo) alla piena rivelazione della verità della vittima. Ma leggiamo Messori:
Come testimoniano gli Atti degli Apostoli, fu proprio l'Impero – coi suoi magistrati e i suoi soldati – a impedire che il giudaismo ufficiale soffocasse nella culla quellla che non pareva altro che una eresia ebraica. Le persecuzioni romane furono discontinue, quasi sempre locali, proclamate da un imperatore ma messe da parte dal successore. Anche il numero dei martiri pare sia molto ridotto rispetto alle cifre iperboliche date dagli antichi apologeti. Meno di quanto si creda i martiri, ma meno di quanto si immagini anche i battezzati quando, quasi tre secoli dopo. Costantino estese la libertà di culto ai cristiani. Nell'Africa del nord e in Medio Oriente, le comunità erano numerose, anche se dilaniate da feroci conflitti teologici. In Europa, invece, il cristianesimo aveva creato roccaforti quasi soltanto in alcune grandi città, circondate dalla massa enorme dei “pagani”, cioè gli abitanti dei pagi, i villaggi contadini. Una prima cristianizzazione di massa iniziò qualche decennio dopo ma per volontàiniziò qualche decennio dopo ma per volontà imperiale, quando Teodosio andò ben oltre il decreto costantiniano che dava libertà ai cristiani e tolse la libertà ai non cristiani, imponendo la chiusura dei templi e la distruzione dei segni pagani. Ma molti ignorano che soltanto poco prima che Francesco d'Assisi mostrasse a quali vette fosse giunta da noi la spiritualità cristiana, gli ultimi pagani europei - quelli degli attuali Stati Baltici – si arrendevano al lungo assedio cristiano [molto spirituale questo vero?] e accettavano rassegnati il battesimo. Gli altri popoli erano stati convinti a rinnegare (almeno ufficialmente, ma spesso non enlla pratica occulta) i culti ai loro dèi non sempre con le buone, anzi talvolta con le cattive [che spettacolo!]. Ci furono anche episodi terribili come l'offensiva di Carlo Magno contro i Sassoni, terminata col massacro di coloro che rifiutavano il battesimo. Poco edificanti pure le imprese dei Cavalieri Teutonici, questi monaci-soldati che “cristianizzarono” l'Est europeo con in pugno una croce e una spada che spesso grondavano di sangue. La loro fama era tale che non a caso Himmler riesumerà le loro insegne e bandiere, per quell'Ordine bruno in cui voleva trasformare le sue SS. Intendiamoci: quella verità storica cui deve ispirarsi soprattutto il credente, impone di ricordare l'altro volto della realtà. E, cioè, l'apostolato coraggioso, tenace, spesso eroico, di schiere di inermi religiosi che si fecero missionari tra i barbari, tra gli idolatri, tra i pagani di ogni sorta e razza, avendo come sola arma il Vangelo e l'esempio personale. Né va dimenticato che, se da qualche parte il battesimo fu imposto dalla legge del più forte, in molti altri luoghi il Vangelo fu accolto liberamente e praticato sinceramente. Ne è testimonianza irrefutabile l'Europa che in un paio di secoli si coprì di meravigliose cattedrali costruite con il lavoro, l`impegno, la fede di tutto il popolo. Dagli aristocratici alle prostitute.In conclusione, per Messori,
Andrebbe ricordato, soprattutto, che ogni dottrina o ideologia nata in Europa contro il cristianesimo in realtà ha proposto, e propone, ideali incomprensibili senza il retaggio evangelico. A cominciare dalla “trinità” degli scristianizzatoci giacobini - liberté, égalité, fraternité - che è una sorta di quintessenza cristiana» o «quel giudeo-cristianesimo secolarizzato che è il marxismo. Insomma, la storia è sempre troppo complicata per chi – da una parte e dall'altra – voglia partire in crociata. Per stare alle radici europee: verità impone di riconoscere che a questo nostro Continente il cristianesimo fu talvolta imposto piuttosto che proposto. Ma venti secoli stanno alle nostre spalle: che metteremmo in questa nostra storia, se rimuovessimo ciò che li ha riempiti a tal punto che anche chi ha cercato di liberarsene ha dovuto rifarsi ai suoi valori?Bene, ho riportato di proposito gran parte di quanto Messori scrive perché gli sia ricordato a futura memoria. Con questa operazione di “verità storica” messa al servizio di una ragione politica, egli cerca di rendere inoppognabili le motivazioni che spingono la Chiesa a chiedere il riconoscimento delle radici cristiane non accorgendosi, però, che sì facendo contribuisce a gettare profondo discredito (com'è giusto che sia) nella missione salvifica dell'Unico Referente terreno Autorizzato dal Trascendente. Messori ci racconta che la Divina Provvidenza, “talvolta”, ad maiorem gloria dei, si è imposta un po' – ehm ehm – bruscamente. Messori, in buona sostanza, certifica quello che è un dato di fatto: la Chiesa è solo esercizio di potere temporale che si perpetua grazie all'indebita commestione di sacro e profano. La Chiesa è struttura di potere mondano e Gesù Cristo e sempre meno cristiano.