Questo post in parte lo si trova nel mio altro blog con intento di parlare di valori spirituali ma qui lo adatto al diverso target e funzione.
Due fatti stamane mi son accaduti.
Il primo è aprendo il giornale locale: in prima pagina la morte a 63 anni di un bravo ortopedico, con un papà forse più noto anche fuori dai confini e negli anni 60 non c’erano le strumentazioni di oggi. Con questa notizia del figlio ho avuto una visione della mia vita degli anni 80 e 90.
Salvò mio figlio da un intervento errato di cui porta ancora le conseguenze, senza condannare l’ortopedico di altra regione che aveva fatto uno sbaglio da alimentare cause e cause.
Il figlio era piccolo e già era stato turbato abbastanza. Per 7 anni ho fatto circa 1400 km all’anno per farlo curare da lui e l’ultima volta a Loreto capii che era l’ultima in quanto mio figlio, ormai adolescente, era stufo della cura.
Ho conservato come mia ancora di salvezza (mia solo mia) il suo cellulare per 16 anni, probabilmente neanche più attivo e ora, devo eliminarlo ,come morte vuole.
L’altro evento lo dedico ad una persona che ho incontrato in un viaggio organizzato di lavoro. Mamma di 3 figli era sempre in movimento e quando seppi che aveva avuto un tumore al seno mi meravigliai di tanta energia positiva.
Quando ci si lascia come minimo nei gruppi si danno email che spesso rimangono lettera morta. Penso sia anch’esso uno dei tanti sprechi di cofinanziamenti UE perchè lo scambio deve divenire fruttuoso (fosse solo per fraternità!).
Ho saputo che ha avuto un nuovo attacco quest’estate e quindi ho inviato sms a cui ha risposto. Poi ora ho mandato auguri di Natale (come a tanti che si conoscono senza sviluppare amicizie profonde) e mi ha risposto e ho sentito la gioia e mi ha chiesto di pregare per lei. Non c’è cosa più bella che una preghiera desiderata, ti senti che hai una missione, che sei utile anche se non lavori a retribuzione (specifichiamolo sempre, perchè si deve comunque lavorare non importa dove).
Che Natale ci riservi oh Buon Dio? Speriamo di accettarlo…