Benvenuto progresso! Benvenuta globalizzazione!
Evviva alle frontiere aperte, agli scambi culturali, alla libertà di lavoro.
Evviva ai matrimoni gay, all’annullamento delle diversità, delle razze!
Evviva!
Chissà poi perché ho sempre più la convinzione che la richiesta di trasferimento dei Bronzi di Riace ( che ho descritto qui) dal Museo archeologico della Magna Grecia di Reggio Calabria all’Expo di Milano 2015, sia per nulla un fatto culturale ma prima di tutto una ennesima, annosa, quanto stupida ed ignorante lotta tra Nord e Sud?
Tra il Nord splendido e laborioso, che paga le tasse e ha servizi super funzionanti e il Sud becero e terrone, svogliato e inconcludente, tutto mafia ed ‘ndrangheta? (ironico ovvio, ironico per me ma non per tutti, come ben si sa)
Da una parte dicono : “i Bronzi sono un bene universale …capra“; dall’altra ” portate le infrastrutture al Sud, invece di portare via i Bronzi“; da una parte: “I Bronzi vanno all’Expo”; dall’altra “I Bronzi non si toccano”, e via con insulti, leghisti, briganti, nord, sud.
Il web si scatena al solito; ecco la pagina “Per i Bronzi Di Riace e il Museo Archeologico di Reggio Calabria , che rivendica l’assoluta inamovibilità dei Bronzi dal territorio; ecco la mentita-smentita di Sgarbi che assicura che i Bronzi saranno a Milano “(ANSA) – CATANZARO, 27 AGO – “I Bronzi di Riace saranno esposti all’Expo 2015 di Milano”. È la dichiarazione di Vittorio Sgarbi, diffusa dall’ufficio stampa del critico d’arte. “La decisione è stata presa – aggiunge – dopo un fruttuoso colloquio con l’assessore alla Cultura della Regione Calabria, Mario Caligiuri”. Arriva subito, però, la smentita di Caligiuri. “Non ho mai fatto alcuna dichiarazione – dice l’assessore – su eventuali trasferimenti dei Bronzi di Riace. E’ una bufala di fine estate”.
Siamo un popolino ridicolo; il mondo ci deride, quello stesso mondo che potremmo avere ai nostri piedi se invece che litigare come casalinghe annoiate, ci rimboccassimo le maniche e ci dessimo da fare per dare lustro e decoro alle miriadi di opere d’arte meravigliose di cui siamo culla e riposo.
Chiara