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Un saluto a Roberto Denti

Creato il 23 maggio 2013 da Martinaframmartino

 Un saluto a Roberto Denti

Il 22 maggio se ne è andato Roberto, sette giorni dopo il suo 89 compleanno. Tutti noi, che siamo suoi allievi, continuiamo a sentire la sua voce che racconta. Era Roberto un grande narratore. Di storie, di esperienze, di vita. Storie che ha raccontato a noi e a tutti quelli che venivano in libreria per chiedere un consiglio, giovani autori, autori affermati, librai, insegnanti, bibliotecari o semplicemente amici. La sua disponibilità era totale e ciascuno si portava via qualcosa che si sarebbe tenuto stretto a lungo, o per sempre. Guardare Roberto all’opera era sempre una iniezione di energia. Energia che ha usato tutta, fino agli ultimi giorni, quando pure era molto stanco. Ma c’era qualcos’altro che era bello guardare, e dava gioia e allegria. Era Roberto insieme a Gianna. Era il suo amore per lei, la complicità tra loro due, quel filo fortissimo che li teneva legati quando erano insieme e quando lui era fuori per lavoro e la inondava di messaggi. Grazie Roberto, grazie per ogni momento. Noi continuiamo a tenerti con noi. Renata, Fausto, Lorena, Erika, Stefania, Daria, Germana, Pico, Paola

Questo l’editoriale apparso ieri sul sito della Libreria dei ragazzi (http://www.lalibreriadeiragazzi.it/default.aspx). Io non ho mai conosciuto Roberto Denti, e nella sua libreria ho messo piede davvero poche volte. Non per scarso interesse, semplicemente sono venuta ad abitare a Milano da adulta e da bambina o ragazza non avevo nemmeno idea che esistesse una libreria come la sua. E poi ho iniziato io stessa a lavorare in una libreria, e la maggior parte dei libri che mi interessano li trovo lì.

Riprendo alcune righe di presentazione della libreria dal loro sito:

La Libreria dei Ragazzi ha iniziato la sua attività a Milano nel lontano 1972.
Vera e propria istituzione culturale non solo milanese, prima del genere in Italia e tra le librerie per ragazzi più grandi d’Europa, si configura come un grande progetto culturale basato sul costante adeguamento alle esigenze dei giovani lettori e di quelli adulti (genitori, bibliotecari e insegnanti), attraverso proposte sempre innovative negli ambiti dei libri per bambini e ragazzi, di pedagogia e psicologia, di didattica ed educazione, di giochi da tavolo e didattici.
La Libreria dei Ragazzi svolge un’intensa attività di promozione alla lettura, attraverso corsi di aggiornamento per insegnanti e bibliotecari e una programmazione quotidiana di incontri con autori, laboratori e corsi per bambini, animazioni sul libro, organizzazione di feste di compleanno in libreria.

A proposito di incontri, è stato lì che ho visto all’opera quello straordinario artista che è Gek Tessaro, ma ovviamente la mia passione per i libri era iniziata tanti anni prima

 Ho imparato a leggere prima dei cinque anni. Ho un fratello un anno e mezzo più grande di me, e mia mamma gli ha insegnato a leggere e scrivere prima che andasse a scuola. A me è sembrata un’ingiustizia tremenda: perché lui sapeva fare quelle cose meravigliose e io no? Così ho rotto le scatole a mia mamma finché non ha insegnato anche a me. Da quel momento un libro è diventato il regalo più bello che potessi ricevere.

Quando ho iniziato io la scuola ho letto in pochi giorni i libri di testo. Il primo autore di cui ho imparato il nome è stato Gianni Rodari, e quando vado a Omegna non perdo l’occasione di portare le mie bimbe al parco La torta in cielo. In seguito ho scoperto Emilio Salgari, e con Jolanda la figlia del Corsaro Nero le mia mente volava sulle ali dell’avventura. Andavo ancora alla scuola elementare quando mia zia leggeva a me e a mia cugina, di un anno più giovane, le vicende di Jean Valjean nei Miserabili. Pendevamo dalle sue labbra, perché se un adulto sa presentare bene le storie che narra i bambini accettano anche cose in teoria complicatissime. È da più di un anno che Ilaria, che di anni non ne ha ancora quattro, muore dalle risate quando io leggo Il trattamento Ridarelli di Roddy Doyle o mi ascolta affascinata se quello che ho in mano è In una notte di temporale di Yuichi Kimura.

Non ho conosciuto Roberto Denti e non ho mai ascoltato i suoi consigli, ma so quanto i consigli possano essere utili. Parlando di narrativa per adulti non esiste il bel libro e basta, e non esiste il libro adatto a tutti. So quanto la passione possa trasmettere. Se le mie bambine amano i libri è perché io li amo, e glie li ho fatti sempre conoscere. Sono partita con La nuvola Olga di Nicoletta Costa e sono passata ai libri tattili, a quelli con adesivi o con finestrelle, a pop-up fenomenali come quelli di Robert Sabuda e Louise Rowe, a libri gioco come quelli di Hervé Tullet e a tutto quello che colpiva la mia o la loro fantasia. Quando avevo bisogno di far esercitare Alessia con la lettura in stampatello e ho visto che ignorava la Pimpa, che già avevamo, le ho comprato prima un librettino delle Winx e poi uno di Barbie, ignorando allegramente quel che io penso di quei personaggi. Volevo cancellare dalla mente le principesse svenevoli che cantano giulive mentre vengono massacrate con i lavori domestici e le ho preso un libro di Brave, con Merida che è tutto un altro tipo di principessa. E quando abbiamo avuto altri problemi ho sempre trovato la risposta nei libri. Aspetto un fratellino di Marianne Vilcoq ci ha accompagnate mentre io ero in attesa di Ilaria, e abbiamo giocato con Topotto e Posso guardare nel tuo pannolino? in un altro importante momento di crescita. E non è solo conoscenza data dal lavoro la mia, se non so cosa mi serve chiedo aiuto alla collega che si occupa del reparto ragazzi. È stata lei a darmi Mi sembra di vedere un dinosauro! di Emma Dodd quando Alessia era tormentata da incubi notturni che coinvolgevano proprio dei dinosauri.

I consigli sono fondamentali, anche per chi i libri li conosce. Non riteniamo, noi mamme, utilissimo il confronto con altre mamme? Qualcuno ha già avuto il tal problema e ne è venuto fuori, magari la sua soluzione va bene anche per me. Ecco, magari quel libro che è piaciuto a qualcuno, o che gli è stato utile, va bene anche per me.

Prima del 1972 non esistevano librerie per ragazzi. Prima di Bruno Munari non c’erano libri per bambini piccoli. Prima… ci deve essere qualcuno che comincia, e poi sembra tutto facile. No, una volta non c’era tutta questa varietà, né tutta questa competenza. Ci si doveva accontentare. Se tutte le librerie hanno il settore di libri per ragazzi, e se troviamo al suo interno dei volumi meravigliosi, è perché qualcuno ha capito l’importanza di questa strada e ha iniziato a percorrerla, gli altri sono arrivati dopo.

Cos’è la lettura per me? A volte conoscenza, informazione, più spesso divertimento, emozione, la possibilità di vivere una vita più piena. Passione. E a proposito di questo sentimento dedico un breve ricordo a un’altra persona che non ho mai conosciuto e che si occupava di libri di tutt’altro genere. Sto parlando di Paolo De Crescenzo, il fondatore della casa editrice Gargoyle scomparso qualche tempo fa. Ho letto una manciata di libri pubblicati da lui e parlato con alcune persone che lo hanno conosciuto. Un suo ricordo si trova qui: http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2013/04/08/omaggio-a-paolo-de-crescenzo/.

Mi piace leggere ma se io lo posso fare, se le mie bambine lo possono fare, è perché ci sono persone che hanno fatto, fanno o faranno in modo che noi possiamo leggere.

Grazie.



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