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Il servo di Dio Padre Matteo da Agnone, al secolo Prospero Lolli, nacque ad Agnone in Molise nel 1563. La sua fanciullezza fu segnata da un grave incidente. Mentre infatti maneggiava per gioco un'arma da fuoco, un colpo gli partì accidentalmente uccidendo un coetaneo. Per sfuggire alla giustizia, i genitori lo nascosero lontano da casa, presso amici.
Dotato di viva intelligenza, il giovane studiò filosofia e medicina presso l'Università di Napoli e, pur essendo il suo direttore spirituale un gesuita, abbracciò l’ideale francescano.
Fu accettato presso il convento di Napoli della Concezione e fece il noviziato a Sessa Aurunca, prendendo il nome di Fra Matteo. Dopo breve permanenza nella provincia religiosa di Napoli, per interessamento delle sue sorelle, fu accolto nel convento di Serracapriola (FG).
Nel 1592, dopo un soggiorno a Bologna per seguire le lezioni di Pietro Trigoso da Calatayud, famoso teologo bonaventurista, fra Matteo fu ordinato sacerdote e divenne un famoso predicatore. La sua spiritualità è incentrata sulla passione di Cristo e sull’assunzione in Cielo della Madre di Dio. Fu superiore locale e provinciale, maestro dei novizi, oratore dotto e devoto. Ebbe dal Signore il dono della profezia e dei miracoli. Andando a predicare ad Agnone, si riconciliò pubblicamente con la madre del compagno d'infanzia da lui accidentalmente ucciso, con grande commozione di tutti. La popolazione edificò un convento, di cui P. Matteo divenne guardiano, dove rimase fino al 1616.
IL CARISMA DI ESORCISTA
Il cappuccino conduceva una vita di estrema penitenza. Operava guarigioni con il segno di croce, era dotato del dono di profezia e di discernimento e soprattutto fu potente esorcista. Questo carisma si manifestò mentre era ancora a Bologna per compiere gli studi nei quali eccelleva, ma si riteneva sempre il più indegno di tutti. Una donna di Castelbolognese, posseduta da tredici anni dal demonio, fu condotta a Bologna per essere esorcizzata ma, durante l’esorcismo, i demoni per bocca dell’ossessa iniziarono a gridare: «Fate pure quanto volete che noi non usciremo da qui, giammai, se non viene Fra Matteo d’Agnone, l’umiltà del quale sopra ogni altra cosa ci cruccia e ci flagella». Il frate era nella sua cella a studiare e quando vennero a chiamarlo rifiutò di seguirli, pensando a un inganno diabolico. Ma per ordine del superiore fu costretto a recarsi in presenza dell’ossessa e subito il demonio esclamò: «Eccolo…che vuole questo Fra Matteo da me? Io non posso più soffrire di vederlo». E fuggì via in quell’istante, lasciando libera la donna.
Tre mesi prima di morire, Padre Matteo da Agnone fu assegnato al convento di Serracapriola, dove morì e dove ancora si trova la sua tomba. Il Processo diocesano sulla fama di santità è iniziato ufficialmente il 19 giugno 1996.
ESORCISTA DA VIVO E DA MORTO
Il carisma di esorcista di P. Matteo da Agnone è stato riscoperto da Padre Cipriano de Meo (classe 1924), decano degli esorcisti, nonché vice postulatore della causa di canonizzazione di Padre Matteo.
In 56 anni di ministero esorcistico, Padre Cipriano ha sperimentato che al contatto con la tomba di Padre Matteo d’Agnone e con le sue reliquie, le persone disturbate danno in escandescenze, e il demonio si manifesta in loro con violenza. Per bocca degli ossessi, il diavolo lamenta che l’invocazione di Padre Matteo lo tormenta.
Padre Cipriano ha raccolto in due voluminosi tomi i colloqui col demonio da lui registrati durante gli esorcismi dal 1986 al 2003. La lettura è un forte stimolo alla fede e un importante supporto alla causa di canonizzazione di P. Matteo.
Ecco alcuni brani del colloquio dell’esorcista con satana, in cui il nemico ammette la santità del Servo di Dio:
Il demonio con rabbia: «Matteo mi è antipatico perché puzza di Cristo! … è puzza di beatitudine, di santità, ed io non lo sopporto…Non voglio sentire parlare di colui che mi potrebbe provocare grossi danni se gli dai man forte. Tu non lo devi far conoscere a nessuno».
Esorcista: «A me la causa di beatificazione di Padre Matteo sta a cuore…».
Demonio: «Tu non sai cosa ci sta combinando. Smetti di portare avanti quella causa!».
Esorcista: «Perché parli così?»
Demonio: «Perché quel morto è molto pericoloso, più pericoloso di quando era vivo; e lo sarà ancora di più se quella causa andrà avanti e se quel maledetto verrà glorificato per colpa tua».
UNA RIVISTA PER CONOSCERE MEGLIO PADRE MATTEO DA AGNONE
Padre Cipriano da buon esorcista, ne sa una più del diavolo, e malgrado i suoi 84 anni compiuti non perde tempo né lesina energie per far conoscere la statura di P. Matteo.
La rivista da lui diretta: “Il Servo di Dio P. Matteo da Agnone”, che può essere richiesta rivolgendosi direttamente a lui , come tutto il materiale informativo e i due voluminosi libri, che sono la sintesi di mezzo secolo dedicato agli esorcismi, riporta informazioni storiche e dottrinali, nonché testimonianze di persone liberate dal demonio per intercessione del Servo di Dio Padre Matteo da Agnone ed è utilissima per comprendere l’attualità del messaggio del cappuccino esorcista che dal 1600 non cessa di manifestare la potenza della sua intercessione presso Dio.
Intervista e testimonianza di Padre Cipriano De Meo (esorcista)
P. Cipriano de Meo è il rappresentante degli Esorcisti Italiani, in seno al Consiglio Internazionale dell’Associazione degli Esorcisti. Nato a Serracapriola (FG) nel 1924 è sacerdote cappuccino ed è considerato uno dei maggiori esorcisti italiani. Attualmente opera nel Convento dei PP. Cappuccini di San Severo. Vice postulatore della Causa di Beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Padre Matteo da Agnone (Agnone 1563-Serracapriola 1616) è autore di numerose pubblicazioni sulla vita ed il pensiero teologico del cappuccino agnonese. Dirige, inoltre, la Rivista teologico-dottrinale “Il Servo di Dio Padre Matteo da Agnone”.
Padre Cipriano, da quanto tempo è esorcista?
Combatto col diavolo e sono esorcista da 56 anni. Sono il decano di tutti gli esorcisti, e l’avversario non può certo battermi le mani. Sono stato parecchio tempo vicino a Padre Pio e ogni volta che avevo bisogno chiedevo consiglio a lui.Com’è avvenuto il suo primo incontro col diavolo?
Era il pomeriggio del 7 dicembre 1952, vigilia dell’Immacolata Concezione. Mi trovavo in provincia di Avellino come insegnante e direttore di un nostro seminario a Gesualdo. Sentii suonare la campanella del convento e, quando andai ad aprire, vidi una donna avvolta in uno scialle di lana e due uomini che l’accompagnavano. Uno era il fratello e l’altro il cognato (in seguito scoprii che proprio questi era l’autore del maleficio). Sembravano dei poveri, ma avevano l’aria sinistra, e soprattutto la donna aveva due occhiacci molto strani. Ho chiesto cosa desideravano, e se volevano qualcosa da mangiare, ma nessuno rispondeva. Per rompere il silenzio, chiesi alla donna come si chiamava. Mi rispose con voce da uomo: «Mi chiamo diavolo!». Ebbi qualche attimo di brivido, poi quasi scherzando, risposi: «Piacere, io mi chiamo Padre Cipriano!». Capii di trovarmi di fronte a qualcosa di strano, ma continuai con ilarità: «Ma sei proprio il diavolo?», «Sì» replicò la donna, «e hai anche le corna?» insistetti. « Sì e sono pure lunghe». «E chi ti deve cacciare?». «Tu!» mi disse con rabbia puntando il dito verso di me. Risposi: «Non ti preoccupare, ti romperò le corna, ma solo quando avrò ottenuto il permesso dal mio vescovo». Esposi i fatti al mio superiore, che mi disse di occuparmene io, perché lui aveva paura e il Vescovo d’Avellino di allora, Mons. Gioacchino Pedicini, mi autorizzò a portare avanti quella battaglia.
Quanto tempo è durato questo primo caso?
Tre anni, durante i quali ho imparato tante cose, ho visto tanti inganni, sono stato anche vittima d’inganni, data la mia inesperienza. Per affrontare il caso mi rivolsi a Padre Pio e gli chiesi : «Ho una donna spiritata, gliela porto e se la vede lei». Mi ha risposto: «Ho già tanti diavoli attorno, pure questo mi vuoi portare! Pregherò per te che tu non ti stanchi!». Questa preghiera mi è stata molto utile, perché la lotta col demonio è lunga e dura, e naturalmente stanca, ma grazie a Dio, fino ad oggi non mi sono mai stancato!
Dopo un paio d’anni dissi a Padre Pio che la donna che esorcizzavo aveva quattro diavoli e io non avevo tempo di cacciarne così tanti, perché insegnavo e avevo altre cose da fare. Ma Padre Pio mi disse : «Non sono quattro, è un solo diavolo che fa quattro voci». Mi ero fatto ingannare per oltre due anni e Padre Pio mi ha indirizzato bene, perché era molto pratico di queste cose, anche se non era esorcista.Come ci si difende dal demonio?
Con la preghiera e la vita di grazia nella Chiesa.
Il diavolo può entrare liberamente in chi vuole?
Il demonio fa solo quello che Dio gli permette, non tutto ciò che vuole. Nell’episodio del Vangelo (Mc 5,1-20) l’indemoniato di Gerasa ha dovuto chiedere al Signore anche il permesso di entrare nei porci, non ha potuto farlo liberamente. Il posseduto appena libero, chiese a Gesù di poterlo seguire, ma Gesù gli disse di andare piuttosto tra la sua gente a testimoniare la grazia ricevuta. Questo è l’apostolato degli ex posseduti: lo vuole Gesù stesso.
Dio Permette queste cose anche alle persone sante. Abbiamo avuto vari santi che hanno chiesto al Signore questo tipo di penitenza. Una penitenza molto dura. Chi viene posseduto dal demonio non deve essere considerato una persona strana, ma un apostolo che porta avanti un certo tipo di discorso.
La possessione è sempre causata da un maleficio?
Ordinariamente sì. Ma il vero maleficio è fatto solo da persone che si sono date a satana. Costoro fanno dei corsi speciali e studi di diversi anni e infine, quando odiano ciò che è sacro, ciò che è Chiesa, fanno la consacrazione a satana.
Le persone che si consacrano a satana sono tutte possedute?
Generalmente sì.
La possessione diabolica è automatica se si ingerisce un alimento maleficato?
No, in genere si vomita subito quello che si ingerisce.
Esiste la possessione diabolica dei bambini?
Sì, mi sono capitati anche dei bambini posseduti, ma il demonio in loro si rivela in modo strano: parlano altre lingue, dicono di vedere immagini sacre, la Madonna, Gesù, ma è un inganno. I genitori me li portano e si scopre che è una possessione diabolica.
Perché la possessione nei bambini? Normalmente si colpiscono i bambini per colpire i genitori. Quando non fanno il male ai genitori lo fanno indirettamente ai bambini.
Padre Cipriano, che ruolo ha Padre Matteo d’Agnone nel suo ministero di esorcista?
Ringrazio il Signore che mi ha messo in questo campo. Non avrei mai scelto né pensato di fare l’esorcista, ma quando Dio chiama dà anche la grazia necessaria per portare avanti la missione che continuo a svolgere malgrado l’età. Ho dovuto lasciare l’insegnamento, non potevo fare l’uno e l’altro insieme, perché qui le richieste sono tante e ognuna ha le sue necessità.
In questa lotta mi aiuta molto Padre Matteo d’Agnone,
che era un potente esorcista,
e ogni volta che abbiamo chiesto il suo aiuto
lo abbiamo ricevuto immediatamente. Sono stato parroco per diciotto anni nella chiesetta dei cappuccini di Serracapriola e facevo gli esorcismi presso la sua tomba. Gli indemoniati tirano calci e pugni e imprecano contro quella tomba, bestemmiano il giorno della sua nascita e della mia. Quante maledizioni ha preso anche mia madre! Il diavolo ce l’ha con lei, perché mi ha insegnato a pregare e mi ha dato una formazione cristiana. Durante gli esorcismi sento sempre il suo aiuto oltre a quello di Padre Matteo.
Nella foto: P. Cipriano de Meo mostra la pietra espulsa da un indemoniato il giorno della sua liberazione, avvenuta per intercessione di padre Matteo d’Agnone
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