Un Selfie dalle Reclute Jihadiste Europee in Siria e Iraq

Creato il 23 settembre 2014 da Gianluca Pocceschi @geopolitiqui

#FiveStarJihad è uno dei tanti hashtag utilizzati per attrarre in Siria e Iraq giovani da tutto il mondo per unirsi alla Guerra Santa intentata dal gruppo Jihadista ISIS in questa parte del Medio oriente.

Secondo The Soufan Group, un istituto di ricerca newyorchese, alla fine di maggio circa 12.000 unità combattenti da 81 nazioni si erano unite alla lotta e 3.000 di loro provenivano dall’ Europa (vedere tabella sottostante).

Dall’istituzione del Califfato che probabilmente oggigiorno abbraccia  un territorio della grandezza della Giordania con una popolazione di circa 6 milioni di persone, l’esercito è diventato ancor più global nutrendosi dello stesso cibo dei Kuffar (infedeli), i social network sites.

Twittare foto, video e promesse di paradiso per i nuovi “martiri” vicini e lontani in nome dell’Islam Sunnita è stata la strategia per potenziare l’esercito del Califfato.

Selfie con le teste rotte dei nemici, foto di combattenti con RedBull e Junk Food, l’utilizzo di acronimi tipo LOL sono le attrazioni virtuali.

Lo Stato Islamico di Siria e Iraq è l’estrema manifestazione della risposta musulmana alla storia degli ultimi secoli che ha visto l’ Occidente prosperare mentre il mondo islamico decadeva.

L’ultimo Califfo cadde nel 1924 ad opera di Mustafa Kemal Ataturk, padre della Turchia moderna. Da quella data il pianeta musulmano sunnita non ha visto più trionfare il connubio tra potere temporale e spirituale.

Per una forte corrente, l’estremo regresso storico dell’ Islam, è dovuto alla mancanza di un Califfato e della reale applicazione della legge islamica in qualche parte di mondo.

Nessuno Stato ha riconosciuto le gesta dell’ ISIS. I mezzi comunicativi degli Occidentali lo hanno fatto, dando il dovuto risalto alla più veloce opera di reclutamento di ogni passato conflitto, guerra afgana degli anni Ottanta e invasione americana dell’ Iraq del 2003 comprese.

Le bombe della coalizione anti – ISIS proposta all’ ONU potrebbero così cadere sugli stessi cittadini europei.


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