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Un sogno nel cassetto

Creato il 08 agosto 2014 da Luz Cris
Un sogno nel cassettoSIN'OPAH è un romanzo, un'opera prima, che per tredici anni è stato avvolto, protetto, accucciato nella penombra di un cassetto. Già questo dimostra che la nostra vita scorre velocemente, che i fatti e gli avvenimenti si avvicendano vorticosamente e la quotidianità, spesso, si riprende i nostri entusiasmi e sogni del momento e ci convinciamo che sono provvisoriamente accantonati. Dopo tredici anni, in piena adolescenza, ecco che così per caso, tra una chiacchiera e l'altra appare Sin'opah e la curiosità mi assale anche perchè è un libro di 609 pagine! M'immergo, mi isolo.
Racconta la storia di una donna, coraggiosa, intraprendente, testarda, che ama la vita ma spesso, per le convenzioni dell'epoca, non ne è adeguatamente contraccambiata. Si muove all'interno di una bizzarra famiglia, conformista e poco incline al rispetto della diversità. I personaggi sono tanti, descritti magistralmente con grande dovizia di particolari. Dialoghi attenti e serrati, che ricordano i classici della letteratura francese dell'8OO. La storia più avvincente, quella vera, fa da sfondo all'intero romanzo: la lotta dei pellirosse per la sopravvivenza. Notevole è il lavoro di ricerca dell'autrice su questi popoli e le loro tragiche vicissitudini. S'incontrano personaggi come Lupo Pazzo, capo dei Piedi Neri, Nuvola Rossa, Coda Macchiata, i famosi Toro Seduto e Cavallo Pazzo e infine Alce Nero: "l'ultimo testimone della loro disfatta". Un capitolo intero è dedicato al generale Custer, grande e contradditorio personaggio della storia di quell'epoca. La descrizione di questi personaggi è approfondita e fedele, di notevole impatto emotivo tanto da sentirsi protagonisti di uno di quei tanti film"western"che hanno affascinato intere generazioni. Nel romanzo emerge con forza e onestà il giudizio storico piuttosto semplicistico che continua a presentare i nativi americani come un popolo selvaggio incapace di rispettare le regole della civile convivenza, destinato a subire la supremazia dei bianchi per ricevere da essi la civiltà. Ma paradossale e sorprendente è la capacità dell'autrice di far capire al lettore che quel popolo è stato annientato da uomini costretti ad emigrare, che erano andati a cercare la libertà in quelle terre. Dunque una tragica condizione di popoli perseguitati che si fanno a loro volta persecutori di altri più deboli, come è avvenuto tante volte nella storia, e come avviene ancora! Dimenticavo, l'autrice di questo affascinante, interessante e di non facile lettura è: Maria Luana Petrucci.
Cris                                                                                                            
                                                                                                 

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