Dieci giorni fa ho iniziato un nuovo esperimento. Ho provato a mettere in cantiere il ‘rosolio’, quel liquore (?) paradigmaticamente dolce che le nonne usavano una volta…
l’antefatto è questo: è vero che di ricette se ne trovano ovunque in internet, ma ho trovato nella cantina della mia vecchia nonna malata un libro (veramente ce ne erano anche altri!) di cucina che avrà almeno 40 anni, completamente dedicato ai liquori fatti in casa. Non so se mia nonna ne abbia mai fatti o se, come spesso succede nelle nostre case, abbia comprato il libro con l’intenzione di fare qualche liquore e poi non l’abbia mai fatto, ma questo poco importa. Ho preso il libro, ho scorso con lo sguardo i nomi stranissimi dei liquori un po’ sorridendo (c’è l’Ovet, fatto con le uova, il Brasilio fatto con il caffè…), e mi sono imbattuta nella Rosella, ovvero rosolio.
Il procedimento è piuttosto semplice, e avendo le rose che fioriscono e sfioriscono in giardino, niente è stato più facile.
Ora, dopo aver messo a macero i petali di rosa con zucchero e alcool per una decina di giorni, devo integrare il composto con acqua e altro zucchero per poi lasciar macerare ancora per una settimana almeno. Poi filtrerò il tutto, imbottiglierò e lascerò stagionare per 2-4 mesi. Insomma mi sa che lo assaggerò a ottobre, però secondo me ne è valsa la pena…
Fosse per me, passerei la mia vita a pasticciare cose del genere, dalla yogurt agli sciroppi, ai liquori… forse dovrei aprire una rivendita di prodotti fatti in casa… mah boh… sarebbe un sogno troppo grande.