Un solo giornalista all’Osservatorio sull’acciaieria Arvedi, ovviamente del settimanale di Arvedi

Creato il 02 ottobre 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Bizzarra coincidenza, strana, cremonese. Il regolamento dell’Osservatorio Arvedi, convocato dall’assessore alle Politiche ambientali, è chiaro: l’Osservatorio è pubblico, come tutte le commissioni comunali. Tutti possono accedere e ascoltare un semplice confronto fra le parti. Il giornalista di Mondo Padano sarà stato il più informato, avveduto, scaltro. Forse sapeva benissimo che l’Osservatorio è pubblico. Altri giornalisti hanno chiesto all’assessore Bordi se potevano entrare e ascoltare. E si sono sentiti rispondere di no.
È scattata la fiducia nell’assessore. Peccato.
Peccato che a Cremona queste sfortunate coincidenze siano così frequenti. Si direbbe che impera la controcultura del privilegio e del padronato.
Poi l’Osservatorio ha rifiutato di attivare altri monitoraggi sulla diossina, anche se le analisi sulle “uova alla diossina” provano che la diossina c’è all’interno di uova prelevate in via Quattro novembre a spinadesco e oltre il limite di legge.
Uova raccolte in via Quattro Novembre a Spinadesco.
È diossina che non vale, anche se cancerogena, solo perché ne ha parlato il M5S, giusto per confrontarsi?
Dobbiamo crederlo?
Appaiono all’orizzonte dignità piegate, esseri viventi sulle cui condizioni di vita si sbandierano certezze che non ci sono.
Che male c’è ad affrontare un dibattito? Ad accettare la presenza di più di una testata? A cercare la verità?

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