La definizione nel titolo è di Z., il misterioso protagonista dello splendido romanzo La sorella di Sándor Márai. Un libro ambientato- almeno nella sua prima parte- in un albergo tra i boschi, durante il periodo e la notte di Natale, in cui la voce narrante, l’albergatore e i suoi rubizzi cacciatori ospiti hanno una sorpresa che proprio non si aspettano.
Un libro importante, sul Destino, la morte, la rinascita, il senso dell’Esistere. Un libro profondamente spirituale, anche se tutt’altro che allegro: anch’esso austero e perfetto – e perfezione è una parola che ricorre tante volte nel romanzo da farmi pensare a Márai come ad uno degli Imperdonabili cari a Cristina Campo.
Tuttavia, su Márai e la Campo torneremo presto (anche perché, come spesso mi accade, sto scoprendo mille affinità in corso d’opera).
Per ora, questo asterismo è solo un pretesto per fare a voi che leggete i migliori auguri con il Bach di Maria Magdalena Kaczor: a proposito di musica, austerità e perfezione, ma anche di una straordinaria espressione di altissima gioia, che è poi il vero significato del Natale
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RISORSE
* Su La sorella di Márai lo splendido post di nonsoloproust ;
** Il magnifico sito di Arturo Donati dedicato a Cristina Campo;
*** Il sito di Maria Magdalena Kaczor