Sto partecipando a una specie di spettacolo televisivo, un talk show ambientato in una stazione di polizia, dove di volta in volta qualcuno fa la parte del commissario e interroga un personaggio ospite. Ora tocca a me «fare il commissario», mi fanno sedere dietro una scrivania fra le incitazioni dei presenti, pubblico e altri ospiti. Cerco di essere spigliato e di ridere, ma mi dà fastidio partecipare a questa buffonata. Mi chiedo se è proprio necessario, intanto però mi sforzo anche di farlo nel miglior modo possibile. Le persone attorno a me annunciano che sta per entrare una donna che fa l’assassina professionista. Mi preparo a intervistarla. La donna entra, si siede vicino alla mia scrivania, ma si mette a parlare con un’altra persona seduta anch'essa lì vicino, un giornalista che comincia ad intervistarla. Io aspetto di potermi inserire nella conversazione, ma intanto sono seccato: «Che senso ha la mia presenza qui se poi non mi fanno aprire bocca?» (Mi sveglio)