Buongiorno Colorlettori, oggi cominciamo con una bella intervista a Sonia Morganti! La giovane autrice di "Calpurnia -l'ombra di Cesare" (Leone Editore) sta riscuotendo un notevole successo ed è stata così gentile da dedicarmi un po' di tempo per rispondere ad alcune domande.
Ecco a voi l'intervista !
Ciao Sonia ti ringrazio per il tempo che mi dedichi.- Ti posso chiedere come è nata la tua passione per la scrittura?Grazie a te, a voi, dello spazio che mi dedicate! Mi è sempre piaciuto farmi raccontare storie: la mia curiosità instancabile e l'insistenza con cui ne chiedevo di nuove sono una leggenda di famiglia e sono state un vero incubo per i mie genitori! A cinque anni ho fatto la “primina" e ho iniziato ad appuntare le scene di quel teatro che, nella mia testa, mi faceva compagnia. Anche se ammetto di essere pigra a scrivere: è molto impegnativo, almeno per me. Mi richiede organizzazione dell'energia mentale, nonché un pizzico di serenità pratica.
- Che difficoltà hai trovato, se ne hai trovate, nello scrivere il tuo libro?
Considera che la primissima stesura risale al 1993... Le riscritture si sono susseguite negli anni con un ritmo dettato dal rinvenimento di notizie. L'avvento di internet ha reso facile procurarsi testi rari, specialistici, in lingua eccetera. Prima era tutto più complesso, ma ricordo con dolcezza la fatica e l'emozione di trovare anche una sola riga utile su un libro reperito chissà come.
Difficoltà ma anche sfida affascinante è stato invece imparare a mettere da parte me stessa, la mia visione del mondo, la mia vita. Imparare ad accettare in silenzio e a osservare situazioni e dinamiche che, per me, nata nel 1978, sono chiaramente impensabili. Mettersi da parte e accogliere il mondo altrui è un atto d'amore. L'ho compiuto con umiltà, quasi con devozione, ma non è stato un processo rapido e tantomeno indolore.- Perché hai scelto proprio Calpurnia? Cosa ti ha colpito di lei, cosa ti ha ispirato?
Non so il perché. Ci siamo, di fatto, “incontrate” quando ero troppo piccola per ragionare: facevo la terza elementare. Si è rintanata nel mio cuore, come un semino, all’ombra di altre figure, come d’abitudine. Poi, in adolescenza, ho iniziato a pensare a una storia che sentivo come una sorta di compensazione per lei, di riscatto, di dono, di debito. Sensazione irrazionale che non ho abbandonato in età adulta, quando però si è aggiunta una più ragionevole riflessione sulla forza d’animo e sulla dignità. Qualità che, se vissute in silenzio, tendono a non essere valutate come dovrebbero, specie nel nostro rumorosissimo mondo.- La tua famiglia/amici/colleghi ti hanno supportata? Hanno creduto in te?
Questo lavoro è rimasto segretissimo per molti anni. Mio fratello, nel 1993, mi sottrasse la prima stesura, certo che fosse quel diario segreto che, invece, a causa della pigrizia prima citata, non ho mai avuto! Ne ho parlato qualche anno fa con mia madre e il mio compagno, anche se non intendevo tentare la pubblicazione: volevo renderli solo partecipi di qualcosa di importante. Poi invece è accaduto, e loro mi hanno sostenuta moltissimo. Francesco ha avuto una dedizione commovente. L'uscita del libro è stata una sorpresa per molti amici. La gran parte di loro ha reagito con una positività e una gioia che mi stupiscono ogni giorno.
- Hai già in cantiere altre idee per futuri romanzi?
Essendo un’esordiente sto trovando la promozione del libro più complessa di quel che mi aspettassi. Fronteggio gli ostacoli con energia, ma la stanchezza del momento condizionerebbe la mia risposta. Di idee ne ho almeno due, una a livello di appunti e punti interrogativi, una in forma avanzatissima, ma per un periodo voglio dedicarmi unicamente alla promozione di “Calpurnia - L’ombra di Cesare”.
- Un tuo desiderio ancora da realizzare a cui tieni tanto?
Desideri ne ho tanti, e alcuni peraltro sono sacrosanti. Come faccio a scegliere? Diciamo così: desidero fortemente realizzarli tutti!
Noi del blog Il Colore dei Libri le auguriamo tanto successo e ricordiamo a voi adorati colorlettori che qui potete trovare la recensione del libro.