Qualche giorno fa la stampa ha dato la notizia che venti consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia sono indagati dalla Procura della Repubblica di Trieste con l'accusa di peculato, in relazione all'ipotizzato uso scorretto dei fondi destinati ai gruppi consiliari. Si tratta di un terzo dell'intero consiglio, non della classica mela marcia. Il candidato del Pd, Serracchiani, ha promesso liste "pulite" per le elezioni del 21 aprile, mentre il presidente uscente, il berlusconiano Tondo, ha dichiarato che «ci troviamo in questa situazione perché manca un regolamento che avrebbe dovuto fare il Consiglio» (da Il Messaggero Veneto) Questo regolamento, nelle intenzioni di Tondo, avrebbe dovuto stabilire quali spese rientrano in quelle di rappresentanza, da considerare lecite, e quali no. E' vero che qualsiasi spesa potrebbe, in linea teorica, rientrare nelle spese di rappresentanza, ma a leggere i casi contestati dall'Autorità Giudiziaria triestina (da Il Gazzettino): il biglietto della discoteca, il conto del macellaio e della pescheria, l'acquisto di pneumatici da neve, e anche una pistola -più che un regolamento del consiglio regionale, servirebbe l'onestà dei consiglieri regionali.
Un terzo del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia indagato per peculato
Creato il 03 marzo 2013 da Gaetano61Qualche giorno fa la stampa ha dato la notizia che venti consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia sono indagati dalla Procura della Repubblica di Trieste con l'accusa di peculato, in relazione all'ipotizzato uso scorretto dei fondi destinati ai gruppi consiliari. Si tratta di un terzo dell'intero consiglio, non della classica mela marcia. Il candidato del Pd, Serracchiani, ha promesso liste "pulite" per le elezioni del 21 aprile, mentre il presidente uscente, il berlusconiano Tondo, ha dichiarato che «ci troviamo in questa situazione perché manca un regolamento che avrebbe dovuto fare il Consiglio» (da Il Messaggero Veneto) Questo regolamento, nelle intenzioni di Tondo, avrebbe dovuto stabilire quali spese rientrano in quelle di rappresentanza, da considerare lecite, e quali no. E' vero che qualsiasi spesa potrebbe, in linea teorica, rientrare nelle spese di rappresentanza, ma a leggere i casi contestati dall'Autorità Giudiziaria triestina (da Il Gazzettino): il biglietto della discoteca, il conto del macellaio e della pescheria, l'acquisto di pneumatici da neve, e anche una pistola -più che un regolamento del consiglio regionale, servirebbe l'onestà dei consiglieri regionali.
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