La vitamina D che ricaviamo dall'esposizione alla luce solare viene trasformata dal nostro corpo in una forma di vitamina D utile nella prevenzione di numerose malattie
Più di un terzo della popolazione di tutto il mondo ha bassi livelli di vitamina D. È quanto emerge da un nuovo studio pubblicato sul British Journal of Nutrition che ha analizzato quasi duecento ricerche sul tema promosse in quarantaquattro paesi. I valori più elevati di vitamina D sono stati rilevati in Nord America rispetto all'Europa e al Medio Oriente.
L'indagine e' stata condotta da Kristina Hoffmann del Mannheim Institute of Public Health (MIPH). Bassi livelli di vitamina D hanno un potenziale impatto negativo sulla salute, in particolare sul benessere di ossa e muscoli. Nei bambini il deficit causa rachitismo mentre negli adulti è associato ad osteomalacia, osteopenia, osteoporosi e rischio maggiore di fratture.
La vitamina D, tuttavia, non soltanto fa bene alle ossa ma è utile nella prevenzione di numerose malattie: dalle patologie infettive e autoimmuni ai disturbi cardiovascolari e al cancro, come emerso da uno studio della Boston University, il primo a dimostrare che livelli maggiori di vitamina D nel sangue non esercitano un impatto positivo soltanto sul sistema scheletrico.