Un test sul cordone ombelicale per prevenire i sintomi della celiachia

Creato il 05 giugno 2014 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

L’importanza del cordone ombelicale, non solo per la sua conservazione. Prevenzione e diagnosi della celiachia con un test sul sangue del cordone ombelicale.

Di: Redazione

La conservazione del cordone ombelicale è molto importante, perché consente di garantire al bimbo uno strumento fondamentale per affrontare eventuali patologie in futuro: sono 80, secondo il Decreto Ministeriale del 18 Novembre 2009, le patologie trattabili per mezzo delle cellule staminali del cordone ombelicale, le quali sono compatibili al 100% con il bambino, al 50% con i genitori, e fino al 25% con fratelli e sorelle.

Da questa premessa si evince che le staminali cordonali rappresentino un vero e proprio patrimonio genetico che non deve essere, in alcun modo, sprecato: l’informazione non va messa da parte, perché consente alle coppie di comprendere l’importanza della conservazione del cordone ombelicale per trattare numerose patologie e per consentire una maggiore sicurezza sul futuro del bambino che sta per nascere.

Ma il cordone ombelicale può essere anche un valido strumento per diagnosticare e prevenire i sintomi di alcune malattie, come la celiachia: ce lo dimostrano gli studi eseguiti dal pediatria Luigi Greco, responsabile nel centro di celiachia del bambino presso il Policlinico Federico II di Napoli, secondo cui è possibile riconoscere e prevenire i sintomi della malattia con un semplice test genetico eseguito sulla goccia di sangue del cordone ombelicale misurando alcuni geni, tra cui Hla ed alcuni associati.

Si tratta di un vero e proprio passo in avanti per quel che riguarda la diagnosi per prevenire i sintomi della malattia, la cui terapia, attualmente, consiste nel seguire una alimentazione priva di cereali, essendo il glutine responsabile della intolleranza di chi soffre di celiachia: l’alternativa, quando i sintomi della patologia si presentano in tenera età, consiste nell’eseguire invasive biopsie intestinali, che potrebbero essere senza dubbio evitate nel caso di bambini che presentano livelli elevati di anticorpi antitransglutaminasi con lo Hla tipico della patologia.

La prevenzione è oggi possibile, per merito degli innumerevoli progressi della scienza e della medicina, che consentono di classificare, attraverso questo test, la possibilità di sviluppare la celiachia tra i parenti di primo grado delle persone affette da celiachia, attraverso la misurazione di vari geni.


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