Birbante di un the alla cannella: anche quando vorresti metterti le mani nei capelli, è capace di strapparti un sorriso.
Come l’altro giorno. In piena crisi mistica (leggi: “mi telefona il collega per avvisare che è incidentato e che non si farà vedere in ufficio per almeno due settimane, indi per cui dovrò lavorare il doppio per sostituirlo”), mi faccio un doppio the Yogi. O meglio: due the, uno dietro l’altro. Essì, perchè una sola tazza mica basta per rendere meno amara la situazione.
Orbene, il talloncino del primo the recita:
«You must step out of your house for learning», che tradotto letteralmente significa: «Devi uscire da casa tua per imparare».Ok, condivisibile.
Arriva la seconda tazza con relativo talloncino:
«Every neighbour can be your teacher», che – sempre tradotto letteralmente – significa: «Ogni vicino di casa può essere il tuo insegnante».Devo ancora capire se si è trattato di un caso o se invece – come inizio seriamente a credere – questo diabolico the ha un cervello pensante. Nel qual caso, come già dissi tempo fa, forse sarebbe il caso di instaurare un rapporto più articolato con l’infuso.
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Idiozie a parte, il monito che vi giro oggi – nato dal mariage tra i due talloncini – è il seguente:
«Uscite dai vostri confini, guardate con attenzione il mondo che c’è lì fuori.
Perché ogni persona, ogni oggetto, ogni situazione può insegnarvi qualcosa».
E dopo questo bel pistolotto, cari soliti lettori, lietamente mi eclisso.
Bonne journée à vous, mes chéris (et bonne soirée à moi).