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Un tiro al portafoglio

Creato il 12 dicembre 2013 da Brasilitalia
Un tiro al portafoglio
Il mese scorso la rivista brasiliana Veja ha pubblicato un articolo su un accordo tra il Brasile e la Russia. Come forse tutti sanno questi due paesi hanno degli accordi commerciali tra di loro. Per esempio la Russia é il maggior importatore di carne del Brasile. Per equilibrare questa bilancia commerciale nel mese di ottobre, l'attuale Ministro della Difesa brasiliano, Celso Amorim, ha firmato, con l'equivalente ministro russo, un accordo per l'acquisto di tre (3) sistemi di difesa antiaerea di fabbricazione russa, il Pantsir-S1, per un totale di 1 miliardo di dollari americani.
Un tiro al portafoglio
Fin qui nulla di strano, se non per il fatto che é stato un pessimo affare per l'esercito brasiliano che per il povero contribuente.
È da cinque anni che le Forze Armate brasiliane progettavano di comprare un sistema antiaereo adeguato. Dopo anni di studio, nel 2012, i militari brasiliani distribuirono a trenta fabbricanti stranieri le caratteristiche necessarie di tale sistema. Tra queste caratteristiche vi erano la compatibilità con i radar brasiliani, le dimensioni adatte per essere trasportati negli aerei della Força Aérea Brasileira (FAB) e la portata dei missili a 30 chilometri. Bene, si fa per dire, il Pantsir-S1 non risponde a nessuno di questi requisiti!
La scelta di questo preciso modello fu fatta dopo di un incontro tra Dilma e Putin a Mosca, nel dicembre del 2012. Durante quell'incontro il presidente russo si lamentò dicendo che la bilancia commerciale tra i loro due paesi era molto favorevole al Brasile, e che l'acquisto di armi russe avrebbe pareggiato i conti in modo rapido ed efficace. Due settimane dopo l'ambasciatore russo in Brasilia, Sergey Akopov, ricevette dal comando logistico del Ministero della Difesa brasiliana una richiesta di informazioni commerciali sul Pantsir-S1. Mesi dopo gli ufficiali brasiliani ricevettero la notizia che la ricerca tra i fabbricanti d'armi fu sospesa e che il Planalto aveva già combinato l'accordo per l'acquisto delle armi russe.
Il Governo brasiliano fece pervenire ai concorrenti una dichiarazione che la presidente Dilma aveva già preso una decisione politica e che non serviva inviare altre proposte. Nel mese di luglio di quest'anno il Governo pubblicò nel Diário Oficial i nuovi requisiti di tale sistema, annullando il precedente parere tecnico delle Forze Armate: la gettata dei missili fu abbassata a 20 chilometri e la compatibilità con la Forza Aerea cancellata. Tutto per comprare il Pantsir-S1.
Chiaramente i militari brasiliani non furono contenti di questo acquisto. "Pagheremo un prezzo esorbitante per un sistema che sarà incompatibile con le nostre esigenze" ha affermato un ufficiale che partecipò nella discussione dell'acquisto di tali armi. Inoltre c'è il problema della cattiva fama delle armi russe: "I Governi che ricorrono alle armi dell'industria bellica russa sono generalmente quelli che non possono comprare dai fabbricanti delle democrazie occidentali, come per esempio la Siria", ha affermato Ilan Berman, specialista dell'American Foreign Policy Council a Washington.
I modelli della concorrenza, oltre ad avere dei requisiti migliori, costano molto meno di quelli russi.
Un tiro al portafoglio
Ancora una volta dobbiamo ringraziare la presidente Dilma per quello che sta facendo per il suo paese.

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