Aumentare il passo per rincorrere l'autobus del primo incontro. Seguire con lo sguardo i movimenti di una persona e far finta di nulla. Lanciare occhiate e immaginarle corrisposte.
Ma poi arriviamo alla nostra fermata, scendiamo e tutto finisce. Ci sarà mai la possibilità d'incontrarla nuovamente? Flirtare sui mezzi pubblici è ormai considerato uno sport estremo. E il rischio di fare una figuraccia o ricevere un rifiuto è enorme. Meglio forse starsene zitti e aggirare il problema. Come? Ci ha pensato la VBZ (Verkehrsbetriebe Zürich), l'azienda che gestisce il trasporto pubblico a Zurigo. Consapevole delle scintille che scoccano nei loro veicoli (no, non quelle provocate dal pantografo lungo il filo della corrente elettrica che fa muovere tram, filobus e treni suburbani), la VBZ ha voluto fornire uno strumento che va incontro ai suoi passeggeri meno intraprendenti, aiutandoli a (ri)trovare, chissà, anche l’anima gemella intravista sul tram. La piattaforma online si chiama Gesehen@VBZ (più o meno: “Ci siamo visti sulla VBZ”). Un modulo gratuito vi aiuta a ricostruire il momento dell'incontro: il dove (zona, linea, fermata), il quando (data, orario) e il come (la vostra descrizione, quella dell'altra persona e quella infine della situazione che avete vissuto). Forse romantica (“Eravamo seduti accanto nella S5 in direzione di Zurigo, tu mangiavi dell'uva mentre mi sorridevi dolcemente”), magari fascinosa (“Tu, assonnata, attendevi il bus. Io pure ma quello che purtroppo andava nella direzione opposta. Altrimenti mi sarebbe piaciuto viaggiare con te fino alla fine del mondo”), oppure sfrontata (“Ero seduto verso l'uscita, tu in piedi con una gonna a spacco che lasciava intravedere le tue bellissime gambe”). L'indirizzo email, necessario per essere contattati, a meno di non aver lasciato una brutta impressione, rimane anonimo, mentre l'annuncio dopo 40 giorni si cancella automaticamente. Se son fiori fioriranno. In questo caso la VBZ propone una cerimonia di matrimonio su un tram speciale con luna di miele a bordo di uno sei suoi battelli che, quotidianamente, solcano le acque del lago di Zurigo.Magazine Italiani nel Mondo
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