Un tranquillo sabato di relax in stile Redaz

Creato il 05 dicembre 2011 da Taccodieci @Taccodieci
- Sei sveglia?
- Mmm... Ora sì. Che c'è?
- Sono preoccupato.
- Per che cosa?
- Per quel Progetto Supersegreto che sto portando avanti. Non sono sicuro di riuscire a finirlo.
- Allora vai a lavorarci!
Guardo l'orologio: sono le otto del mattino.
Ora so che esistono le otto del mattino anche di sabato.
Guardo FF di fianco a me. E' visibilmente preoccupato.
Penso che lui è il mio Almeno Tu nell'Universo, così sospiro e mi faccio raccontare che cosa esattamente lo preoccupi, cercando di convicerlo al tempo stesso del fatto che, se io posso sembrare una persona intelligente, lui lo è veramente e di gran lunga più di me (giuro che lo penso davvero e non si tratta di semplici lusinghe aggratis), per cui non ha proprio nulla di cui preoccuparsi.
Questo perchè, manco fosse un agente della CIA, FF sta lavorando ad un Progetto Supersegreto del quale non posso parlarvi, pena la mia vita (simil-coniugale, per lo meno).
FF alla fine decide di alzarsi ed io, sveglia come lo sono stata poche volte in vita mia, decido di fare altrettanto. FF si mette al lavoro ed io a fare le pulizie.
Dal momento che sono una Fidanzata Modello, non lo disturbo con faccende terrene quali le pulizie, lasciandolo lavorare.
Spolvero, passo l'aspirapolvere al piano di sotto, poi cambio l'attrezzo della macchina ed aspiro anche il parquet al piano di sopra (pant, pant), passo il mocio, pulisco i bagni (doccia e vasca da bagno incluse), butto la spazzatura (tutti e sei i bidoni che il Comune ci costringe a tenere), aspiro il divano e (strapant), dal momento che con FF fuori uso non ho altro da fare, pulisco anche i vetri.
Non è che viviamo precisamente in un castello, ma vedendo la questione in prospettiva non abbiamo decisamente nemmeno un monolocale (mettiamola così). Schiena a pezzi ed una intera mattinata andata.
- Cosa mangiamo per pranzo?
- Non lo so, vedi tu.
Traduzione: prepara tu quello che vuoi, basta (appunto) che lo prepari tu e mi lasci lavorare.
Dal momento che sono una Fidanzata Più che Modello, decido di sostenere il mio Almeno Tu nell'Universo anche dal punto di vista culinario, preparando un pranzetto coi fiocchi.
Pranziamo, FF si rimette immediatamente al lavoro, ed io decido di fare una doccia: puzzo decisamente di cibo e detersivo. Mix fetente, nonostante il detersivo.
Dlin, dlon: i miei. D'oh!
Caffettino di rito, aggiornamento sui fatti della figlia del vicino di quella che una volta...
- Beh, mamma, scusa ma devo proprio andare a fare la spesa.
- Anche noi! Vuoi un passaggio? Andiamo assieme?
Mia madre scodinzola all'idea di trascorrere del tempo con me e dirle di no sarebbe come sparare sulla Croce Rossa.
No, non ce la faccio.
- Ok, andiamo.
Usciamo di casa.
- Quando hai un minuto di tempo, mi accompagneresti a scegliere una nuova stampante? Senza fretta: va bene anche domani.
- Senti, papà, tanto vale che ci andiamo adesso.
L'idea di procrastinare questa annosa incombenza non mi va proprio.
Ecco quindi che ci gettiamo nella mischia di un MediaWorld di sabato pomeriggio. Un'esperienza che non auguro nemmeno a quel bambino che alle elementari si rifiutò di ballare con me al ballo della scuola, coprendomi di ridicolo per tutti e cinque gli anni seguenti, facendomi additare come la Sfigata Innamorata.
Mezz'ora per percorrere gli 8 km fino al centro commerciale, mezz'ora per cercare parcheggio, cinque minuti per litigare con una tipa al volante di una Corsa per un posto liberatosi, altri venti minuti ad attendere che si liberi un altro posto, mezz'ora ad attendere che la commessa ci dedichi attenzione (pronta come un avvoltotio ad aggredire con violenza chiunque avesse osato saltare la fila e pararmisi davanti), venti minuti per farmi spiegare le caratteristiche delle stampanti esposte, un'altra mezz'ora ad attendere nuovamente che si liberi la commessa (mi ero dimenticata di farmi spiegare le caratteristiche delle cartucce: merda!), un'altra mezz'ora per attraversare la strada ad un nuovo ventro commerciale, un secondo per arraffare una stampante qualsiasi, presa da un attacco di idrofobia con tendenze violente.
- Che cartucce usa questa stampante? Si trovano quelle ricaricate?
- Non lo so, papà, NON-LO-SO! 
...quasi urlo mentre corro, genitori al seguito, verso una cassa.
Passiamo al capitolo spesa.
Un'ora e mezza chiusa in un supermercato minuscolo: 15 minuti per raccogliere ciò che mi serve e un'ora e un quarto di coda alla cassa.
Una sola cosa mi passa per la testa: l'omicidio. In alternativa la folle idea di rovesciare il carrello con la spesa all'interno e di andarmene urlando e strappandomi i vestiti di dosso, in una versione un po' più fashion di una vichinga in[@##@t@.
Arrivo alla cassa e decido di pagare con contanti (nell'eventualità, per un motivo "x", il bancomat non dovesse funzionare, mi troverei costretta ad assecondare il mio livello di stress e ad insultare pesantemente la povera commessa e tutto il suo albero genealogico).
- E questa cos'è?
Chiede la commessa guardando quella che le ho appena dato e che sembra proprio una moneta da due euro.
Mi ricordo di avere nel portafogli ancora delle lire turche, dimenticate dallo scorso agosto. Merda!
- E' una lira turca.
Dico, sorridendo.
La commessa passa la moneta ad una collega.
Cassiera1: Secondo te che cos'è questa?
Redaz: E' una lira turca.
Cassiera2: Ah, non lo so!
Redaz: E' una lira turca! Mi scusi, l'avevo dimenticata nel portafogli. Ecco i due ero.
Cassiera1: Secondo te è valida?
Redaz: Ahah, sì, in Turchia.
Cassiera2: Io non penso proprio.
Cassiera1: E adesso cosa faccio?
Redaz: Me la ridà e si prende i due euro?
Cassiera2: Devi segnalare che ti è stato dato del denaro falso. Anche se... Questa sembra una moneta straniera... Non credo sia denaro falso.
Redaz: Ma state scherzando?!?!? Chiamate il direttore, come nei film?
Cassiera1: Non so se la procedura sia la stessa.
Cassiera2: Chi te l'ha data?
Cassiera1: La signora.
Cassiera2: E la signora non te la può cambiare con due euro normali?
Redaz: E' quello che la signora sta dicendo da cinque minuti! Ecco i due euro, e se vuole la tenga pure, la lira turca!
Cassiera1: Mi raccomando, che non succeda più!
A quel punto mi chiudo in silenzio stampa, prima che Cassiera1 e la sua amica Cassiera2 decidano di farmi trasformare il supermercato nella Columbine.
Torno a casa e mi smazzo due piani di scale con sei borse della spesa.
- Se domani hai due minuti, vieni ad installare la nuova stampante?
- Non lo so, papà. In ogni caso non sarebbero due minuti, visto che solo per arrivare da voi mi ci vuole mezz'ora. Sarebbe mezza giornata.
Sistemo la spesa. E' già buio.
Mi ri-doccio, visto che ho sudato di rabbia e fatica e puzzo. O almeno così mi pare.
Il tempo di finire la doccia ed è ora di uscire con gli amici.
- Scusa, FF, potresti guidare tu, così nel frattempo mi metto lo Zovirax? Sento che mi sta spuntando un herpes.
- Nooo... Guida tu... Sono stanco... Io ho lavorato tutto il giorno...
LUI ha lavorato.
E di nuovo mi chiudo in un silenzio stampa, mentre la mia schiena grida vendetta da ogni vertebra basso-sacrale!
La Redazione

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