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Un tributo.

Creato il 09 dicembre 2011 da Fabiochizzolini @piccoleombre
Gli autori che hanno contribuito, influenzandomi, a Fermatevi, vi prego sono davvero numerosi. Mi piacerebbe però ricordarne tre in particolare:
John Kennedy Toole (1830 - 1906)
Un tributo.
Nella sua vita ha scritto due libri. Due libri bellissimi. Il primo che mi è capitato sotto mano è stato "Una banda di idioti" nella bellissima edizione con la copertina blu pastello della milanese Marcos Y Marcos. E' stato amore a prima vista, sia per il libro, che per l'edizione, che per lo scrittore.Il suo stile caustico e sarcastico non lascia scampo per tutto il corso della narrazione. Le risate, paradossali e amare, si mescolano alla profonda solitudine del protagonista, la stessa solitudine che riecheggia spettrale nelle vicende che hanno portato alla pubblicazione di questo libro.Esso viene infatti pubblicato postumo, per insistenza della madre dell'autore, dopo che egli, all'età di 31 anni, per via dei numerosi rifiuti da parte degli editori, decide uccidersi con i fumi di scappamento della propria macchina. Nel 1981 gli viene conferito il premio Pulitzer.L'altro libro che ha scritto, "La bibbia al neon", è probabilmente ancora migliore, seppur meno complesso. Scritto all'età di 16 anni. Un piccolo capolavoro di finissima satira contro il bigottismo e i pregiudizi, racconta le vicende di un ragazzo alle prese con un ambiente che fatica a comprendere.L'esempio vivente di quanto la scrittura sia frustrante.
Richard Yates (1926 - 1992)
Un tributo.Il celeberrimo scrittore per gli scrittori. Recentemente le sue opere stanno venendo pubblicate dalla romana Minimun Fax. Sarebbe imbarazzante scrivere qualsiasi cosa riguardo a lui, vista la sua fama. Ci tengo in particolare a sottolineare il legame che c'è fra la mia raccolta di racconti e la sua ben più famosa "Undici solitudini". Testo immenso, non solo da leggere ma da studiare, sia per la tensione estrema dei suoi racconti, sia per lo stile. Sempre impeccabile, sempre perfetto.Se non lo avete letto, leggetelo.Un metro di paragone.
Franz Kafka (1883 - 1924)
Un tributo.Anche in questo caso mi trovo nell'imbarazzo di non essere all'altezza di scrivere nulla nei riguardi di questo famosissimo scrittore. Lui per me ha sempre rappresentato l'entità del baratro che è rappresentato dal desiderio di scrivere. Perfezionismo maniacale teso perfino al rigetto di se stesso. Ricerca spasmodica della perfezione, interiore ed esteriore, da raggiungersi soltanto attraverso l'accettazione da parte dell'altro (ma anche da parte di se stesso) di ciò che si scrive. Come se il foglio fosse un golem pronto ad animarsi, così era viva la sua urgenza di scrivere, di scrivere bene.Morirà, giustamente, di consunzione (bruciato dal suo stesso fuoco).
Da un punto di vista strettamente letterario, Yates rimane comunque l'influenza può potente che si può trovare, finora, nelle mie storie.

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