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Un tris... di curiosità!!!

Da Debora
Un tris... di curiosità!!! MACEDONIA D'AGRUMI IN SCIROPPO SPEZIATO
(dosi valide per 4 persone)
Ingredienti:
2 arance Navel non trattate; 4 mandarini e/o clementine; 1 pompelmo rosa *(facoltativo); 50 gr di zucchero di canna grezzo; 250 ml d'acqua; 5 semi di cardamomo; 1 bacca d'anice stellato; la scorza grattugiata di un'arancia Preparazione: Sbucciare un'arancia con il rigalimoni a fori piccoli; prelevare la scorza e metterla in acqua bollente, lasciarla sobollire per 2 minuti. Scolare e ripetere l'operazione ancora una volta. Preparare lo sciroppo con lo zucchero, l'acqua, i semi di cardamomo appena pestati e la bacca d'anice stellato; unire la scorza d'arancia e far cuocere a fuoco medio per circa 10 minuti sino a quando non si riduce di almeno 1/3. Pelare gli agrumi e tagliarli in piccoli pezzi, metterli in una terrina ed irrorarli con lo sciroppo. Coprire con pellicola alimentare e far riposare in frigorifero per almeno un giorno, bagnando ogni tanto la frutta con il suo stesso liquido. Servire in coppe o in cestini d'arancia con il loro liquido di macerazione. Per fare il cestino, bisogna ricavare il manico con un coltello affilato, togliere tutta la polpa con uno scavino stando attenti a non rompere la buccia e poi usarlo come contenitore.


MACEDONIA IN CIALDA CON SALSA AL MIELE (dosi valide per 4/6 persone)                                                         
Ingredienti:                                                                                              
400 gr di frutta mista (kiwi; fragole; uva; mela); 40 gr di miele neutro; il succo di un limone ; 4 cialde cono; 100 gr di cioccolato fondente; mandorle a lamelle e succo di limone q.b. Preparazione:                                                                                      
Lavare le fragole sotto un getto corrente d'acqua fredda.
Preparare il resto dei frutti scelti e tagliare il tutto a tocchetti, solo le mele vanno strofinate con un po' di succo di limone per evitare che anneriscano. Mettere dentro una terrina, coprire con carta argentata e fare riposare in frigorifero sino al momento dell'uso. 
Nel frattempo preparare le cialde. 
Fondere a bagnomaria il cioccolato e con un pennello da cucina coprire internamente la cialda, facendo un doppio strato sul fondo. 
Spennellare anche il bordo e passarlo nelle mandorle a lamelle, sino a quando non aderiscono. 
Far rassodare a temperatura ambiente. 
Usare il cioccolato servirà oltre che ad ingolosirla, anche ad evitare che l'umidità della frutta l'ammorbidisca. 
In un tegame mettere il miele e scioglierlo a fuoco basso sino a renderlo fluido. 
Non appena comincia a fondere, aggiungere gradatamente il succo del limone sino a che i due ingredienti non sono perfettamente amalgamati. 
Condire la frutta con la salsa al miele, travasarla dentro le cialde e servire. 
Questa macedonia può essere servita anche come spiedino di frutta con salsa a parte, ed in questo caso alle fragole non sarà necessario togliere il picciolo e la dadolata dovrà essere più grossolana. 
Si possono usare anche banane, pere; pesche e qualsiasi altro tipo di frutta vogliate.

MACEDONIA DEL BUON AUGURIO                                                             
(dosi valide per 6/8 persone)
Ingredienti:                                                                                                 600 gr di frutta assortita (fragole; ribes; mirtilli; lamponi; more; chicchi di melograno); 80 gr di zucchero semolato; 200 ml di spumante brut o champagne; rametti di ribes; zucchero al velo; zucchero semolato ed Alchermes q.b.                                                                                          
Preparazione:                                                                                    
Bagnare il bordo del calice con l'Alchermes e passarlo nello zucchero semolato, ripetere più volte l'operazione sino a quando lo strato che si è formato non è abbastanza stabile.                                                                             
Mettere il calice a freddare in frigorifero, sino al momento dell'uso. 
Pulire in acqua fredda corrente i frutti, sgranare e/o tagliuzzare quelli più grossi, metterli a macerare in una terrina con lo zucchero e lo champagne o spumante di tipo brut.                                                                           Coprire con pellicola alimentare e far riposare per almeno un giorno in frigorifero. Travasare nei calici, con anche il succo di macerazione, decorare con un rametto di ribes cosparso di zucchero al velo e servire.
Con il temine macedonia s'intende l'insieme di frutti misti crudi tagliati a pezzetti o a fettine mescolati tra loro, messi a macerare con dello zucchero ed aromatizzati con sciroppi; succo d'agrumi o liquore.                                      
Se in principio nacque per riciclare la frutta che stava andando a male, un po' come la ricotta dolce che ora è diventata il tratto distintivo della pasticceria siciliana, in epoca recente è invece diventata un piatto da preparare sempre con frutta fresca e non troppo matura.                                                      
L'origine del nome dovrebbe provenire dal termine francese "macedoine" che significa miscuglio di cose diverse e, probabilmente trae spunto dalla Macedonia balcanica che dopo le conquiste di Alessandro Magno, fu popolata da gente diversa (Macedoni; Albanesi; Greci, Turchi).                                          
Un'altra ipotesi meno accreditata vuole invece che la parola derivi dal "macerone", un distillato a base di sedano che veniva utilizzato durante la preparazione della frutta stessa ma, anche in questo caso ritornerebbe in causa la Macedonia perché il nome "macerone" viene da Macedonicum petroselinum ovvero "prezzemolo di Macedonia".                                                           
Una piccola leggenda racconta un'altra versione ancora dell'origine del vocabolo macedonia. Ai tempi dell'imperatore Giustiniano, Antonina, moglie del valoroso generale Belisario, aveva un amante a cui teneva moltissimo. Naturalmente, come sempre accade, l'ultimo a saperlo è il marito. Una serva del generale, di nome Macedonia, sotto solenni promesse e giuramenti che non le sarebbe venuto alcun male, rivelò a Belisario la tresca. Antonina negò anche l'evidenza e alla fine il marito, convinto dell'innocenza della moglie, abbandonò Macedonia al suo destino. Antonina le fece tagliare la lingua e poi la ridusse in tanti piccoli pezzi che, raccolti in un sacco, furono gettati in mare. Da qui potrebbe essere nato il detto "fare una macedonia".                                        
Il termine macedonia per come lo conosciamo ed intendiamo noi, quindi un misto di frutta tagliata in piccoli pezzi, penetra nell'italiano, come termine della gastronomia, a partire dai primi anni del Novecento (ad attestarlo per primo è il Panzini, Dizionario moderno, 1918) e l'autore di questa parola, che sicuramente deriva da un francesismo, è L'Artusi. Con queste ricette e curiosità, vi auguro una buona nuova settimana.
Abbracci alla prossima, Debora.

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