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“Un uomo a nudo” di Frank Perry

Creato il 03 maggio 2011 da Cinemaleo

1968: The Swimmer di Frank Perry 

“Un uomo a nudo” di Frank Perry

Una delle prime (e più intellettualistiche) metafore sulla scomparsa dell’american dream (1).

Giusto il giudizio di Film.tv.it: “Da un capolavoro della narrativa breve americana (“Il nuotatore” di John Cheever) un film lento e malinconico, originale metafora sulla caduta del sogno americano: le piscine nelle quali Ned si bagna di volta in volta sono, letteralmente parlando, un tuffo nel suo passato e la presa di coscienza degli sviluppi che quel sogno (infranto) ha avuto. L’acqua purifica,  favorisce la rinascita lavando via il superfluo. Ma quello che ci sta sotto, è una verità amara e crudele”.

Un uomo a nudo non è di facile interpretazione… Lascio la parola a illustri critici (limitandomi a caldeggiare la visione di questo «strano» film, assolutamente da vedere):

“Tutto girato in esterni e con un protagonista sempre in costume da bagno, Un uomo a nudo è una specie di scommessa. Il film parte da una situazione di apparenza naturalistica per approdare a un simbolismo rarefatto: si potrebbe quasi parlare di realismo magico, come ai tempi di Bontempelli. Solo che nella vicenda dei nuotatore Ned Merrill, che ha deciso di tornare a casa bagnandosi in tutte le piscine della zona residenziale in cui vive, si avverte subito una fonte componente sociologica. Questo è un apologo sul modo di vita americano; più esattamente, sul comportamento di una classe di esurbati benestanti che idoleggiano il successo, il denaro, i beni di consumo. Perciò la piscina non è una scelta casuale, ma rappresenta il feticcio più evidente di una categoria sociale: sulle orme del suo nuotatore, il regista Frank Perry ci conduce attraverso una mezza dozzina di piscine, che sono altrettante tappe dell’esistenza di Ned. Poco per volta scopriamo che il protagonista nasconde un segreto dietro l’apparenza atletica e la cordialità dei tratto: c’è Stato qualcosa, nella sua vita, che ha spezzato certe abitudini di benessere ipocrita e che l’ha messo fuori dal gruppo. Ma il nuotatore non gradisce le allusioni a questo misterioso incidente, ripete che vuoi tornare a casa e fa di tutto per arrivarci. Cominciata come un gioco, la sua spedizione diventa una piccola Odissea intessuta di amarezze, e di segni minacciosi…” (Tullio Kezich). “Vediamo Ned entrare nelle case, andare alla piscina, farvi una nuotata, e poi mischiarsi con gli ospiti. Le accoglienze variano dalla cordialità convenzionale al pugno in faccia; ma, soprattutto, Ned si rende conto che non ha veri rapporti con nessuno, né con coloro che lo festeggiano né con coloro che lo respingono. Dappertutto egli è solo, come uomo d’affari, come amante, come uomo maturo, come uomo senza più nulla. L’angoscia lo sopraffà” (Alberto Moravia). “Un film insolito ma affascinante” (Paolo Mereghetti).

Da condividere in pieno quanto sostenuto da Will Kane: Frank Perry realizza un’opera che ha probabilmente molto di personale , e utilizza un grande interprete, all’epoca un po’ lasciato sullo sfondo dalle grandi majors, ma che ha avuto l’intelligenza, la modernità e il saper guardare avanti che gli ha consentito, in età avanzata, prove di una maturità e di una capacità di introspezione, e di lungimiranza al contempo impressionanti: Burt Lancaster è stato uno dei tre o quattro maggiori attori della propria generazione, un grandissimo che, agevolato inizialmente dalle proprie capacità di prestanza e atletiche, ha saputo migliorarsi sempre, donando alla propria arte recitativa sfumature da interprete di alta classe, appropriandosi anche di personaggi scomodi. Questo pellegrinare di un uomo dalle ormai perdute radiose speranze e da un glorioso (ma fino a che punto?) passato, vestito solo del proprio costume da bagno attraverso le piscine delle ville dei suoi vicini, cercando di rimettere insieme i frantumi delle proprie memorie, per compensare un vuoto annullante, ha del geniale”.

note

(1)   “La Columbia, dopo aver prodotto il film, considerandolo troppo intellettuale, lo distribuì con due anni di ritardo e dopo aver fatto rigirare due scene (tra cui quella, fondamentale, dell’incontro fra Ned e Shirley) da Sydney Pollack” (Wikipedia).

scheda

premi e riconoscimenti

sito ufficiale

 


Filed under: cinema-recensioni Tagged: burt lancaster, cinema, frank perry, john cheever, locandina, recensioni, the swimmer, un uomo a nudo, video

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