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Un uomo di nome francesco

Creato il 01 ottobre 2012 da Speradisole

UN UOMO DI NOME FRANCESCO

UN UOMO DI NOME FRANCESCO

Un uomo di nome Francesco Mastrogiovanni di 58 anni maestro elementare, è stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio (Tso) per aver violato, si presume, ma non è stato ancora accertato il codice della strada percorrendo in auto, di notte,  un’area pedonale. Nessun capo d’imputazione e nemmeno una denuncia  per quanto accaduto nel corso di quella notte e nessuna diagnosi di infermità mentale, ma ciò non è valso ad evitargli il trattamento sanitario obbligatorio. È stato portato nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Vallo della Lucania. Non è stato disposto nemmeno l’elettrocardiogramma  e il suo corpo viene costretto a una degenza coatta e a una postura intollerabile. Nessuna cura e nessuna assistenza, niente da mangiare e nemmeno da bere. È completamente isolato anche se intorno a lui si muovono parecchie persone.

La scena della sua agonia è stata ripresa, dalla camera di sorveglianza del reparto. L’abbiamo vista in questi giorni sul canale di espresso.it (visibile dalle 12,32 del 28 settembre fino alla mattina del 2 ottobre). L’uomo è come un crocifisso, le caviglie e i polsi serrati da cinghie di cuoio e plastica lo inchiodano al letto di contenzione e gli impediscono qualsiasi movimento. I piedi sono scalzi, il corpo nudo, sui fianchi un’esile striscia di costume da bagno abbassato per consentire che al sesso sia applicato un catetere. È una scena terribile  che richiama alla mente immagini di una stanza della tortura nell’Urss di Stalin, o nei lager di Hitler, o a Guantanamo o in qualsiasi parte del mondo dove si tortura  la gente. Ma questa scena non appartiene a queste storie, purtroppo è datata e collocata qui e ora in un reparto dell’ospedale civile di Vallo della Lucania, provincia di Salerno.

In quel reparto si è consumata una catastrofe della medicina. E non è la prima volta che si assiste alla totale  abdicazione da parte di un numero rilevante di operatori sanitari, al proprio ruolo professionale  e alla loro trasformazione in custodi e carcerieri.

Per questo caso sono imputate 18 persone tra medici e infermieri. Il 2 ottobre è prevista la requisitoria del pubblico ministero. I familiari di Francesco Mastrogiovanni hanno preso la decisione difficile di trasmettere al pubblico l’agonia del loro familiare, nella speranza che l’orrore e lo strazio cui è stato sottoposto il proprio familiare, non si ripeta mai più. (Riassunto di un art. di Luigi Manconi su l’Unità)

Grazia Serra (nipote di Franco Mastrogiovanni) illustra sinteticamente a Valeria Collevecchio del TG3
la vicenda che ha avuto come epilogo la morte dello zio.


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