Un uomo a un tratto si fa straniero a sé
ai suoi oggetti, alla sua casa, alla donna in cui riposa
e l’aria di ogni giorno su lui posa
come terra strato sopra strato.
Un uomo a un tratto si fa straniero
al suo corpo dissociato, alle molte membra delle quali
si abusa in movimenti infiniti.
E solo la sua testa è un serraglio di animali ammansiti.
E con le dita, nel linguaggio di chi non parla e non sente,
cerca di raccontare a se stesso brevemente
le cose che non disse mai a parole,
ma il suo sangue lentamente
lo soffoca come una cravatta e la rètina distende
una mappa di macchie alle pareti
con terre popolate dalla sola solitudine.
Ori Bernstein