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Un uomo solo al comando

Creato il 22 aprile 2011 da Apietrarota

 "Un uomo solo al comando"

Ormai è un dato palese ed incontrovertibile: a Lioni ci troviamo di fronte ad un "narcisista intellettuale" prestato alla politica. Ed è un "prestito" che dura ormai da troppi anni. E' giunto il momento di estinguerlo una volta per tutte.

Quando un soggetto che fa politica è troppo "innamorato" di sé, o delle sue presunte doti intellettuali, sono guai seri per la politica, vale a dire per il "governo della polis", quindi per la cittadinanza. In altre parole, chi ci rimette siamo noi.

Vi sono segnali rivelatori, atteggiamenti e spie lessicali che aiutano a comprendere le intenzioni e le azioni. Anche il fatto di adoperare un gergo tipicamente sportivo, più esattamente calcistico, ovvero termini come "squadra" e così via, denota un'attitudine e una vocazione a fare il "capitano", mentre gli altri sarebbero soltanto "gregari".

Vi sono numerosi altri indizi ed altri elementi che tradiscono l'inclinazione al comando del "sindaco-professore"

Sotto questo profilo mi sento di condividere in pieno (e ciò mi inquieta e mi allarma non poco) la definizione fornita da Angelo D'Amelio: "un uomo solo al comando". Una frase ad effetto che rievoca "imprese epiche" compiute da celebrati campioni dello sport e del ciclismo d'altri tempi, ma la politica non deve essere confusa con lo sport.

Chi scambia la politica per ciò che non è, ad esempio un'impresa sportiva, oppure un'impresa economica (Berlusconi docet), a mio avviso è un soggetto pericoloso per la collettività e va ridimensionato con una sonora batosta elettorale.

Lucio Garofalo


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