Un uomo, una donna

Creato il 29 aprile 2012 da Zaziefromparis
A Parigi piove. 
Piove e fa freddo. Quindi, cos'altro si può fare se non passare il tempo al cinema? Negli ultimi giorni ho visto due film notevolissimi che, pur nella loro profonda diversità, mi hanno scosso ed emozionato in egual misura toccando lo stesso tema: l'incontro inatteso di due esseri umani in grado di cambiare il corso delle loro esistenze. I film di cui sto parlando sono il tedesco Töte mich (Uccidimi) di Emily Atef e l'inglese Tyrannosaur (Tirannosauro) di Paddy Considine.
Töte mich ha una trama davvero originale: Adele è una ragazzina di 15 anni che sta cercando di suicidarsi, con scarso successo. Qualche mese prima, lei e il fratello maggiore hanno avuto un incidente in motorino: lui è morto sul colpo, lei, dopo qualche giorno di coma, se l'è cavata. Da quel momento, per Adele la vita non ha più senso, ma da sola non riesce a risolversi a morire (l'idea è quella di buttarsi giù da un dirupo). Un fatto inaspettato le viene in aiuto: Timo, un uomo scappato di prigione, si rifugia nella fattoria nella quale vive Adele. Lei promette di aiutarlo a mettersi in salvo, ma in cambio lui la dovrà uccidere (Adele sa che Timo era in carcere per aver ucciso il padre). Non avendo scelta, l'uomo accetta, ma la loro fuga si trasforma in un viaggio dagli esiti sorprendenti...
Tyrannosaur è invece ambientato nella periferia di Glasgow:  Joe è un uomo triste, solitario e rabbioso che passa le sue giornate a bere al pub. I suoi unici amici sono il suo cane (che Joe uccide con un calcio nella sequenza iniziale del film...), e Sam, un bambino che vive di fronte al suo miserabile appartamento. Un giorno, Joe cerca rifugio nel negozio in cui lavora Hannah, una donna altrettanto triste e disperata, con un marito violento che la violenta e la ammazza di botte. Il sorriso e la dolcezza di Hannah scalfiscono a poco a poco il cuore indurito di Joe e quando, dopo l'ennesimo episodio di violenza, lei lascia il marito e si trasferisce a casa di Joe, entrambi sanno che quella potrebbe essere la loro ultima occasione di felicità. Ma le cose, si sa, non vanno mai come ci si aspetterebbe...

Maria Dragus - Adele

Spesso sono accusata dai miei amici di trascinarli a vedere dei film alquanto deprimenti. La verità è che quello che davvero mi deprime, al cinema, sono i film brutti, scritti male e interpretati peggio. Per quanta disperazione ci possa essere nella trama di un film, se questo film è ben fatto, significa che ci regalerà momenti di inaspettata bellezza e felicità. Significa che ci farà entrare in vite sconosciute che ci aiuteranno a dimenticarci un po' delle nostre, ci aiuterà a farci capire che al mondo c'è pure di peggio, o a farci sentire che le nostre disperazioni sono le stesse di persone che vivono lontano da noi ma che per questo non sono meno fratelli. Insomma, il cinema è un modo per sentirci meno soli e, forse (speriamo!), per renderci persone migliori.
In questi due film, la disperazione dei protagonisti è talmente sentita, vera, reale, che non possiamo non essere commossi dal loro destino, dalla loro fragilità, e sperare che dietro l'angolo li aspetti qualcosa di meglio. Sono anche due film molto pudichi, in cui le emozioni non sono mai sbandierate, o utilizzate per provocare facili identificazioni. Il dolore ha reso gli uomini di questi film violenti, freddi e solitari, mentre ha reso le donne compassionevoli ma vittime e succubi delle loro stesse esistenze. Solo l'incontro degli uni con le altre sarà in grado di spezzare questo circolo vizioso e disperante.

Olivia Colman - Hannah

Bravi i registi di queste pellicole: la Atef ha al suo attivo diversi film, che temo non siano mai arrivati in Francia o in Italia, mentre Paddy Considine è alla sua prima prova dietro la macchina da presa. Davanti alla macchina da presa, invece, c'è già stato innumerevoli volte, essendo un attore piuttosto conosciuto (forse qualcuno di voi lo ricorderà in In America di Jim Sheridan, o ancora in The Bourne Ultimatum, Submarine, 24 Hours Party). 

Paddy Considine

Ma qui, la vera bravura, sta nella scelta degli attori. Tutti e quattro assolutamente eccezionali: Maria Dragus e Roeland Wiesnekker in Töte michOlivia Colman e Peter Mullan (anche lui un attore/regista) in Tyrannosaur. Ma, devo ammettere, le donne rubano la scena agli uomini: la giovanissima Maria Dragus fa miracoli nella sua interpretazione di Adele, mettendo in atto una vera trasformazione fisica oltre che psicologica, mentre Olivia Colman (pioggia di premi su dei lei per questo ruolo, ovvio), entra di diritto nella schiera delle più brave attrici in circolazione. La sua Hannah spezzerebbe il cuore anche al più feroce degli assassini: quando nella disperazione più nera trova il coraggio di tirare fuori un sorriso, lo fa con un candore e una dolcezza tali, da far dimenticare tutte le brutture di questo mondo.
Per gli Zazie d'Or ai migliori attori, quest'anno, io direi che stiamo già a posto.

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