capitolo uno
C’era una volta una bambina di nome Martina, era altra, aveva i capelli lunghi neri, gli occhi neri e aveva dieci anni. Martina frequantava la quinta elementare della scuola Cesare Cantù. A Martina piaceva andare all’oratorio che era molto grande e c’erano molti giochi, c’era il campo da calcio, il campo da basket e da pallavolo. c’era uno spazio “giovani” che era molto grande, la cucina e il pin pong, il tavolo da carte e potevano entrare solo i ragazzi e ragazze dai tredici anni in sù. La cucina era uno spazio dove i bambini potevano imparare a cucinare. Il parco era molto grande, si trovavano la fontanella ed un gazebo dove poter festeggiare i compleanni.
Un giorno mentre Martina stava giocando in oratorio, incontrò marco. Marco era un ragazzo che frequentava la scuola Cesare Cantù, infatti §Martina l’aveva già visto durante l’intervallo ma non si erano mai presentati. Marco era alto e magro, aveva i capelli castani ricci e corti. Era molto sportivo e si vestiva bene, era anche molto educato.
La scuola Cesare Cantù che frequantavano entrambi era grande, aveva du piani. nel primo piano si trovavano le prime e le seconde, nel secondo piano le terze, le quarte e le quinte. In cortile c’era il calcetto, rosso e nero e potevano giocare quattro persone.
Un mercoledì mattina Martina va a scuola con un po’ di paura, doveva essere interrogata in italiano, aveva paura perchè lei non conosceva bene l’italiano, arrivava da un altro paese. Martina arriva dalla Cina ed era in Italia da soli quattro anni.
Entrò in classe, andò a sedersi all’ultimo banco e iniziò a ripassare i verbi per l’interrogazione.
Dopo pochi minuti entrò in classe la maestra Emma. Emma era latra, capelli corti, ricci e castani, occhi scuri ed era molto severa. Quando interrogava chiamava gli alunni uno ad uno e chiedeva i verbi. Quel giorno toccò a Martina: Martina dimmi il congiuntivo presente del verbo essere!
Emma non aveva studiato e non seppe rispondere, così prese cinque.
L’AIUTO DI MARCO
capitolo due
Quel Pomeriggio Martina andò all’oratorio ed era molto triste. Marco stava giocando a calcio, quando finiì la partita si avvicinò a lei.
-Ciao Martina, cos’è successo? Chiese il ragazzo.
-Ciao Marco, oggi ho preso cinque nell’interrogazione di italiano, sui verbi. Rispose la ragazza.
Marco era molto bravo in quella materia e decise di aiutare Martina.
– Martina, ti aiuto io a studiare, stai tranquilla.
Marco invitò Martina a casa sua per studiare, la sua casa era grande e i due amici andarono in cameretta.
C’era un letto ed un armadio marrone. Si misero a studiare seduti davanti ad una scrivania rossa.
Marco prese un libro a pagina centoventi dove c’era la tabella dei verbi e iniziò a leggerli.
Martina si trovava bene con Marco, riusciva a capire i verbi e memorizzarli.
-Martina dimmi l’indicativo presente del verbo essere. Disse Marco
– Io sono, tu sei, egli è… iniziò a ripetere lei.
Marco era molto contento e soddisfatto dei risultati di Martina. Ormai era sera e Martina andò a casa felice di aver trascorso questa giornata
IL BEL VOTO DI MARTINA
Il giorno seguente Martina andò in classe e la maestra Emma la interrogò:
-Martina, dimmi l’indicativo presente del verbo essere
– Io sono, tu sei, egli è…. rispose Martina.
L’interrogazione continuò bene e lei doveva solo ringraziare Marco.
Martina prese otto, era molto contenta ed anche la maestra lo era perchè era la prima volta che Martina prendeva un voto così alto nella sua materia.
Martina comprò un regalino per Marco che gli diede in oratorio quando si sono visti nel pomeriggio.
– Marco grazie per avermi aiutata a studiare i verbi, ti ho comprato dei dolci per ringraziarti.
-Prego, gli amici si aiutano l’un l’altro e grazie per i dolci, rispose Marco
I due amici scrissero insieme questo:
Questo è il racconto di Martina e Gaia, le nostre piccole autrici. Bravissime, continuate così.
E voi cari lettori, cosa ne pensate?
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Alessandra