Costruire una vera alternativa al regime
Di Angelo MazzoleniIn una fase preelettorale, tutti i politici utilizzano, spesso ipocritamente o propagandisticamente, la parola cambiamento . Il cambiamento presuppone però una autocritica di se stessi , susseguente ad una onesta analisi dei propri errori e della realtà che si vuol modificare.Restringendo il campo di analisi alla attuale situazione politica e alla sinistra italiana , questo significa che tutte le sue componenti, in primis il Pd(per un decennio casta speculare al berlusconismo ed inerte nell'opposizione ) per essere di nuovo credibili , dovrebbero saper fare autocritica , rinnovarsi internamente e coniugare cambiamento con reale democrazia, parola sconosciuta all’attuale regime populista delle destre...
Solo in seguito a questo processo catartico sarebbe poi possibile fare proposte credibili.Questi due aspetti riportano necessariamente al problema delle attuali linee su programmi, alleanze e leadership più idonee per poter vincere le elezioni e governare al meglio questo disastrato paese. Così, io credo , si potrebbe davvero uscire dalle frustrazioni di un decennio , ridare speranza ad un popolo tradito e cominciare a costruire una vera alternativa di governo . Per farlo occorre coraggio, determinazione e chiarezza di idee oltre naturalmente all’onestà di base di chi gestisce il processo .
Per come la vedo io, questi dovrebbero essere dunque i presupposti basilari
per un reale cambiamento:-Un programma innovativo, che andrebbe costruito con il contributo della base , non certo calato dall’alto ed imposto agli altri come sta facendo il PD -( 1 errore )-Scelta di alleanze e leadership condivise che andrebbero parimenti definite attraverso le primarie, unica forma di reale democrazia partecipata ed il pronunciamento della base al contrario Bersani, per paura di Vendola , non vorrebbe più farle ,mentre l'alleanza con Fini e Casini appare a molti confusa e poco producente se non finalizzata ad un obiettivo di breve termine -(2 anomalia).
Inoltre , fatto che l’elettorato di destra voti di pancia o per interesse e sia poco credibile nella sua sottocultura, non significa che anche quello di sinistra lo sia e non sia in grado di dare un contributo serio a questa ricostruzione .
-Infine , occorre muoversi in fretta perchè tutto il processo, la gestione ed organizzazione ottimale delle varie fasi e la comunicazione ( altra capacità carente nella sinistra) al paese richiedono tempi non brevi .Il pd invece appare immobile nonostante le sollecitazioni di Vendola e Di pietro (terzo errore).Ultima riflessione : guardando ai fatti ed ai comportamenti , Vendola e Di Pietro, pur con alcuni limiti, hanno invece dimostrato coi fatti di voler davvero cambiare il paese . Non a caso incontrano le prevenzioni e gli ostacoli delle caste più retrive anche a sinistra . Il loro errore è stato,a mio parere, quello di non stringere subito un' alleanza concordando con la propria base un programma innovativo , ribaltando i rapporti di forza a sinistra . Forse, di fronte a questa iniziariva, il Pd avrebbe mutato rotta ,magari aiutati dalla spinta interna dei giovani rottamatori.
In ogni caso, finite le ideologie, è chiaro che l’onestà e le azioni concrete diventano lo strumento fondamentale per discernere tra persone oneste e parolai, uno strumento indispensabile per scegliere a chi dare il proprio voto .
Se vogliamo passare davvero ad una fase nuova, in una situazione di emergenza che richiede scelte radicali e radicale cambiamento , basterebbe partire da questi elementi. Con gli strumenti informatici attuali ed altri mezzi, come appunto le primarie, una consultazione della base sarebbe peraltro molto piu’ praticabile di un tempo, col vantaggio di costruire una prospettiva di futuro condivisa, una democrazia diretta basata cioè sui bisogni reali dei cittadini e non su logiche stabilite da una oligarchia di vertice . Si è parlato spesso di lontananza della politica dalla realtà del paese, questo, in attesa di una ristrutturazione piu' democratica e capillare dei partiti, potrebbe essere un modo concreto per iniziare ad accorciare le distanze .