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Un vero cambiamento democratico nasce dal basso

Creato il 01 aprile 2011 da Controcorrente
Un vero cambiamento democratico   nasce dal bassoCostruire una vera alternativa al regime
Di Angelo MazzoleniIn una fase preelettorale,  tutti i politici  utilizzano, spesso ipocritamente o propagandisticamente, la parola cambiamento .   Il cambiamento presuppone però una  autocritica di se stessi , susseguente ad una onesta analisi dei propri errori   e della realtà che si vuol modificare.Restringendo  il campo di analisi  alla attuale situazione politica  e alla  sinistra italiana , questo significa che tutte le sue  componenti, in primis il Pd(per un decennio casta speculare al berlusconismo ed inerte nell'opposizione )  per essere  di nuovo credibili , dovrebbero saper fare autocritica , rinnovarsi internamente  e coniugare cambiamento con reale democrazia, parola sconosciuta all’attuale regime populista delle destre...
 Solo in seguito a questo processo catartico sarebbe  poi possibile fare proposte credibili.Questi due aspetti riportano necessariamente al problema  delle attuali linee  su programmi, alleanze e leadership più  idonee per poter vincere le elezioni e governare al meglio  questo disastrato paese. Così, io credo , si potrebbe  davvero uscire dalle frustrazioni di un decennio , ridare speranza ad un popolo tradito e cominciare a costruire  una  vera alternativa di governo . Per farlo occorre coraggio, determinazione e chiarezza di idee oltre naturalmente all’onestà di base di chi gestisce il processo .
Per come la vedo io, questi dovrebbero essere  dunque i presupposti basilari
per un reale cambiamento:-Un programma innovativo, che   andrebbe costruito  con il contributo della base , non certo calato dall’alto ed imposto agli altri come sta facendo il PD -( 1 errore )-Scelta di alleanze  e leadership condivise che  andrebbero  parimenti  definite  attraverso le primarie, unica  forma di reale democrazia partecipata ed il pronunciamento della base  al contrario  Bersani, per paura di Vendola , non vorrebbe più  farle ,mentre l'alleanza con Fini e Casini  appare a molti confusa e poco producente se non finalizzata  ad un obiettivo di breve termine -(2 anomalia).
 Inoltre , fatto che l’elettorato di destra  voti di pancia o per interesse  e sia poco credibile nella sua sottocultura, non significa che anche quello  di sinistra  lo sia  e  non sia in grado  di dare un contributo serio a questa ricostruzione .
-Infine , occorre muoversi in fretta perchè tutto il processo, la  gestione ed organizzazione  ottimale delle varie fasi e la  comunicazione ( altra  capacità carente nella sinistra)  al paese  richiedono tempi non brevi .Il pd invece appare immobile nonostante le sollecitazioni di Vendola e Di pietro (terzo errore).Ultima riflessione : guardando ai fatti ed ai comportamenti , Vendola e Di Pietro,  pur con alcuni limiti, hanno invece dimostrato  coi fatti di voler davvero cambiare il paese . Non a caso  incontrano le prevenzioni e gli ostacoli  delle caste più retrive anche a sinistra . Il loro errore è stato,a mio parere, quello di non stringere subito un' alleanza  concordando  con la propria base un programma innovativo , ribaltando i rapporti di forza a sinistra . Forse,  di fronte a questa iniziariva, il Pd avrebbe  mutato rotta ,magari aiutati dalla spinta  interna  dei giovani rottamatori.
In ogni caso, finite le ideologie, è chiaro che  l’onestà e le azioni concrete diventano lo strumento  fondamentale per discernere tra persone oneste e parolai, uno strumento indispensabile  per scegliere a chi dare il proprio voto .
Se vogliamo passare davvero ad una fase nuova, in una situazione di emergenza che richiede scelte radicali e radicale cambiamento , basterebbe partire da questi  elementi. Con gli strumenti  informatici attuali ed altri mezzi, come appunto le primarie, una consultazione   della base  sarebbe peraltro  molto piu’ praticabile di un tempo, col vantaggio di costruire una prospettiva di futuro  condivisa, una democrazia diretta basata  cioè sui  bisogni reali dei cittadini e non su logiche stabilite da una oligarchia di vertice . Si è parlato spesso di lontananza della politica dalla realtà del paese, questo, in attesa di una ristrutturazione piu' democratica e capillare dei partiti, potrebbe essere  un modo concreto per iniziare ad accorciare le distanze .

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