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Un viaggio

Creato il 23 dicembre 2011 da Sogniebisogni
Un viaggio
Chiharu Shiota ‘His chair’

Discendiamo disperatamente e in disordine i monti e le valli della penisola, neanche fossimo austriaci rei dell'arroganza di averli risaliti in orgogliosa sicurezza, ma a pensarci bene anche gli austriaci saranno in coda da qualche parte al Brennero. Si usa la parola biblica Esodo, quando forse il libro giusto da evocare sarebbe l'Apocalisse di Giovanni. Tranne che nell'Apocalisse si fa un grande silenzio nel cielo, mentre io ho le orecchie rintronate dal motore smarmittato dello scassone che mi ha portato a Sud.

Ho cominciato a fare la fila appena uscito dalla strada di casa mia, strisciando dolorosamente, come una lumaca col cimurro lungo Tiburtina, tratto urbano della Roma L'Aquila e GRA. Verso le due di pomeriggio era ancora recluso in un bolo di lamiere intoppato verso Valmontone, dove la lungimiranza degli urbanisti regionali ha allocato non solo la confluenza di un'importantissima bretella autostradale, ma anche un mostruoso villaggio-outlet piuttosto frequentato per gli ultimi acquisti di Natale. Come ha voluto il dio delle autrostrade ho doppiato anche Valmontone e, a parte un'altra oretta fermo a Caianello per incidenti vari, il viaggio si è svolto senza acuti (o gravi) degni di nota.

Non ci vuole molto a odiare il Sacro Festival delle Merci, altrimenti noto ai più come Santo Natale, ma ogni anno è forse un male necessario. Spogliato di tutti gli orpelli di soste all'autogrill, code a Roncobilaccio e Pontecagnano, repliche insulse alla TV e caccia al regalo in centro, c'è un riferimento al necessario rinascere della natura e degli uomini. Alla luce che ricomincia ad aumentare, al freddo che ci entra nelle ossa e prima o poi se ne andrà. Dietro questo caos confuso c'è il rituale, una delle poche cose serie che siano rimaste (e rigorosamente da non confondersi con la tradizione). Prepariamoci pertanto di buon grado a sopportare la tombola con le bucce d'arancia, i fritti misti parentali e le doppie file: dietro potremmo ancora vedere il barlume di un'epifania, come al solito sempre promessa e sempre realizzata.



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