Magazine Diario personale

Un videogame

Da Astonvilla
UN VIDEOGAMEIn questi tristi giorni dove il fatto che di nuovo cadono le bombe,ovviamente intelligenti,da qualche parte del mondo,e' come e' normale che sia, argomento di discussione in palestra o in altri ambiti e francamente mi rendo conto di come la gente confonda facilmente la guerra con un videogame.
La frase piu' ricorrente che sento e' "hanno fatto bene a bombardarlo".....ora,il nostro ovattato mondo occidentale e' dalla fine dela seconda guerra mondiale che,per fortuna,non vede un conflitto abbatersi sulla propria testa ma mia nonna mi raccontava dei bombardamenti su Torino e non erano bei racconti.
La gente pensa davvero che sia tutto un videogame,che le bombe siano davvero intelligenti,che alla fine non ci vada di mezzo come sempre la povera gente.
Oramai per noi e' tutto vitruale,tanto a morire ammazzati ci sono gli altri,forse e' vero quello che dicevano i nostri vecchi che le guerre erano il miglior modo per ripulire le societa' da tutto il macio che le affliggeva.
Scoppiava una guerra e gli imbecilli,i vanagloriosi,gli sburffoni andavano subito volontari pensando che si trattasse di un gioco da ragazzi poi dopo una settimana di morti attorno e di massacri quando non ci lasciavano loro le penne si ravvedevano e iniziavano a vedere la guerra per quello che e'.
La piu' grande stupidaggine mai inventata dall'uomo.
Questi commenti della gente sulle bombe che cadono,sui traccianti,sui missili che partono ci fanno capire quanto oramai siamo distanti dalla vita che vive la maggior parte della gente del mondo,una vita fatta di stenti,fame miseria e appunto...guerre.

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